Un altro All Star Weekend è andato. Ne sentiremo la mancanza? Difficile dirlo. Che non sia più l’evento più atteso della stagione ormai è palese, tanto che in molti cercano di escogitare nuove formule per rivitalizzarlo. E se per i vari contest il problema sembra essere relativo – l’anno scorso abbiamo assistito ad una delle gare di schiacciate più memorabili di sempre – è la grande parata delle stelle della domenica a lasciare perplessi.

Il fine settimana si è aperto il venerdì con il solito appuntamento dell’All-Star Celebrity Game. Lo skippiamo prepotentemente per concentrarci sull’evento più importante: il Rising Star Challenge, che ha visto affrontarsi i cosiddetti rookie e sophomore. La novità introdotta lo scorso anno (Team USA vs Resto del Mondo) ha leggermente cambiato i connotati della sfida e, considerando la giovane età dei partecipanti, la voglia di mettersi in mostra è stata evidente. I partecipanti sono stati selezionati dai vice allenatori delle franchigie e sono stati capitanati da Jay Larragãna, vice dei Boston Celtics, e Mike Brown, vice dei Golden State Warriors.

Team World, quintetto titolare: Dante Exum (Utah Jazz), Buddy Hield (Sacramento Kings), Nikola Jokic (Denver Nuggets), Kristaps Porzingis (New York Knicks), Dario Saric (Philadelphia 76ers). Riserve: Alex Abrines (Oklahoma City Thunder), Guillermo Hernangómez (New York Knicks), Trey Lyles (Utah Jazz), Jamal Murray (Denver Nuggets), Domantas Sabonis (Oklahoma City Thunder).

Team USA, quintetto titolare: Devin Booker (Phoenix Suns), Marquese Chriss (Phoenix Suns), D’Angelo Russell (Los Angeles Lakers), Karl-Anthony Towns (Minnesota Timberwolves), Miles Turner (Indiana Pacers). Riserve: Malcolm Brogdon (Milwaukee Bucks), Brandon Ingram (Los Angeles Lakers), Frank Kaminsky (Charlotte Hornets), Jahlil Okafor (Philadelphia 76ers), Jonathan Simmons (San Antonio Spurs).

Per quanto, come sappiamo, la resistenza difensiva fosse lieve, Jamal Murray si è contraddistinto con 36 punti, guidando i suoi alla vittoria pur partendo dalla panchina, ed è stato eletto MVP della gara.


Il vero weekend però parte dal sabato con i tre contest: Skills Challenge, Three-point Contest e Slam Dunk Contest. Il grande assente del primo evento è Joel Embiid, sicuro Rookie dell’Anno e autentico protagonista della stagione dentro e fuori dal campo. Il centro dei 76ers non ha potuto partecipare per alcuni problemi fisici. Al suo posto, Nikola Jokic dei Denver Nuggets. Gli otto partecipanti sono stati divisi in due categorie, “piccoli” e “lunghi” e i vincitori della singola categoria si sono poi sfidati in finale. La sfida ha visto trionfare Kristaps Porzingis ai danni di Gordon Hayward. Potete consultare le immagini cliccando sull’infografia sovrastante.

Thompson, vincitore della scorsa edizione e miglior tiratore da dietro l’arco dell’intera Lega (assieme all’altro Splash Bro), è stato chiamato a difendere il titolo contro tiratori di un certo livello, tra cui anche Kyrie Irving che un paio di triple importanti le ha messe di recente (chiedere proprio a Klay). Il vincitore è stato Eric Gordon, che ha trionfato allo spareggio contro il playmaker proprio dei Cleveland Cavaliers. Cliccare sull’infografia per le immagini.

L’evento più atteso del saturday night è stato naturalmente lo Slam Dunk Contest. Un hypertalk generato soprattutto dalla straordinaria sfida dello scorso anno tra Zach LaVine e Aaron Gordon, messa addirittura a paragone con quella leggendaria tra Dominic Wilkins e  Michael Jordan del 1988. Il playmaker dei Timberwolves ha deciso di non partecipare, mentre il giocatore dei Magic aveva già confermato la sua (ultima) presenza. Maggiore è l’attesa e maggiore è la delusione. Una sfida anonima tra schiacciate già viste e droni che hanno soltanto creato scompiglio. A trionfare è Glen Robinson III degli Indiana Pacers. Cliccare sull’infografia per le immagini.


L’All Star Game della domenica ha chiuso questo fine settimana. Sicuramente l’evento più facilmente riconoscibile e più affascinante, per certi versi. Spettacolo e… spettacolo. Di partita vera non se n’è vista. Anthony Davis ha portato l’Ovest in trionfo per la sesta volta negli ultimi sette anni. L’ultima vittoria dell’Est risale al 2013, proprio allo Smoothie King Center di New Orleans. Il giocatore dei Pelicans, aiutato molto dai compagni essendo lui the host, con 52 punti ha infranto il record che Wilt Chamberlain deteneva dal 1962. Gli occhi del mondo intero, però, erano solo per Russell Westbrook e Kevin Durant, i due amici-nemici, che per la prima volta dall’addio del n.35 a Oklahoma hanno giocato assieme. Per i due solo pochi minuti in campo nello stesso momento, in cui hanno anche triangolato alla perfezione (canestro di Westbrook) tra lo stupore generale. Il tutto è stato intervallato dalle canzoni di John Legend e la solita atmosfera di relax che l’All Star Game propone. Stanotte si tornerà (finalmente) a fare sul serio.

Si ringrazia stampaprint.net/it per l’infografica

Michele Di Mauro

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