Green New Deal AOC

Zero emissioni entro il 2030. Alexandria Ocasio-Cortez presenta il suo Green New Deal, il piano di conversione per trasformare gli USA in una potenza mondiale sostenibile.

Come si evince consultando Wikipedia, con l’espressione Green New Deal si fa riferimento a un piano di politiche monetarie e fiscali con l’obiettivo di incidere sul cambiamento climatico e sulle disuguaglianze economiche. Ispirato allo storico provvedimento da cui trae il nome, questa moderna versione riprende l’approccio sociale e lo lega alle energie rinnovabili e alla massimizzazione delle risorse. Il termine comparve per la prima volta nel 2007, contenuto in un articolo di Thomas Friedman per il New York Times.

La proposta Dem

Già sul finire del 2018 si era verificato un boom di tweet contententi la parola Green New Deal: chiunque fosse coinvolto in politiche ambientaliste aveva espresso la sua opinione. La presentazione ufficiale, tuttavia, non si è fatta attendere troppo e il 7 febbraio Alexandria Ocasio-Cortez, supportata da altri 67 rappresentanti del partito Democratico, ha presentato il suo progetto al Congresso.

All’interno della proposta Dem, il cambiamento climatico viene percepito come una condizione che non è possibile accettare o rigettare, bensì come una minaccia certa. «Noi non abbiamo scelta, non c’è un’altra opzione» – dice una delle più famose congress woman, Alexandria Ocasio-Cortez, auspicando all’abbandono dei combustibili fossili, alla riduzione dell’utilizzo del carbone in settori come l’agricoltura, i trasporti e le infrastrutture, per ridurre le emissioni di carbonio entro dieci anni.

Tra i sostenitori compaiono Rashida Tlaid, Pamila Jayapal e John Lewis. Anche gli attivisti di Sunrise Movement e Justice Democrats avevano organizzato sit-in e proteste in questa stessa direzione, supportando apertamente la deputata.

Green New Deal, Alexandria Ocasio-Cortez
Alexandria Ocasio-Cortez

La risoluzione si propone i seguenti obiettivi: raggiungere emissioni di gas a effetto serra nette; insediare milioni di posti di lavoro ad alto salario e garantire sicurezza economica per tutti; investire in infrastrutture e industria; difendere acqua e aria pulite, clima e resilienza della comunità, alimentazione sana, accesso alla natura e un ambiente sostenibile per tutti; promuovere giustizia ed eguaglianza.

Come?

L’impegno di mobilitazione nazionale, paragonato a quello che aprì le porte alla Seconda Guerra Mondiale, dovrebbe avvenire nell’arco di dieci anni e il progetto comprende:

  • la costruzione di reti elettriche intelligenti, che permettano ai consumatori di ridurre il consumo energetico durante i periodi di picco della domanda;
  • potenziamento delle esistenti e costruzione di nuove strutture per raggiungere l’efficienza energetica ed idrica;
  • la rimozione dell’inquinamento e dell’emissione di gas serra dal settore agricolo e dal settore dei trasporti;
  • ripulire dai rifiuti pericolosi e dagli impianti abbandonati;
  • assicurare ai commercianti di non incorrere in competizione sleale;
  • offrire alta formazione, servizio sanitario e un sicuro ed adeguato diritto all’abitare per tutti.

L’ondata del millennials socialism continua, dunque, a far parlare di sé. La dimostrazione che gli under 30 statunitensi, capaci di comunicare attraverso le nuove tecnologie digitali, sono interessati a partecipare alla costruzione di un futuro sostenibile e che hanno proposte capaci di contrapporsi al sovranismo autarchico di Donald Trump.

Non a caso, la Ocasio-Cortez è entrata nel mirino delle frange più estreme tra gli elefanti, tanto da essere considerata uno dei principali nemici del partito che difende gli USA dall’utopia socialista. I senatori Repubblicani hanno apertamente criticato le misure, giudicandole come costose e impossibili da realizzare, ma si pensa che possano arrivare sostenitori inaspettati anche da Wall Street per finanziare il piano, che ironicamente qualcuno chiama Great New Deal.

Il Green New Deal nella situazione attuale

Il Green New Deal deve, però, fare i conti con le premesse iniziali. Le energie rinnovabili coprono soltanto il 20% della produzione statunitense e le proiezioni non prevedono un miglioramento sostanziale del dato. Le reti intelligenti facevano già parte di un piano economico di incentivi lanciato nel 2009 e non si è affatto certi sulla copertura nazionale entro il 2030.

Convertire tutte le strutture esistenti al green potrebbe essere estremamente costoso e metterebbe a rischio l’industria. Questa linea di governo sta abbandonando i modelli di bassa emissione destinati ai trasporti. Tra le soluzioni a basso intervento tecnologico rientra l’idea di piantare alberi (così come è già avvenuto in Europa, Israele e Brasile). Molti critici descrivono il piano come «lungo nelle aspirazioni e corto delle specificazioni».

Il GND è un concentrato di attenzione nei confronti del sociale e di rispetto per l’ambiente, come insegnano le principali voci critiche nei confronti del consumismo sfrenato, una tra tutte, non a caso statunitense, quella di Murray Bookchin. Per questo motivo ai temi legati al global warming troviamo associata la lotta alle discriminazioni nei confronti di migranti, neri, disabili, poveri e donne, istruzione gratuita e riduzione delle disuguaglianze economiche, con una forte spinta verso i green jobs, che rappresentano, forse, l’elemento che meglio riassume l’evoluzione dall’originario New Deal alla sua moderna versione green.

La questione delle mucche

Per il presidente Trump tutto si è ridotto alle “scoregge di mucca“, principalmente perché, in una versione ancora non definita delle FAQ (ora rimosse) pubblicate sul sito della deputata Dem., mucche e aeroplani venivano posti sullo stesso piano in materia di riduzione di emissioni, con un linguaggio e con delle espressioni simili.

La banalizzazione di un progetto che, invece, meriterebbe attenzione per essere focalizzato su obiettivi discutibili a lungo termine, disegna il piano per le elezioni del 2020: combattere i Democratici con armi vintage, cioè descrivendoli come socialisti e utilizzando il Green New Deal a proprio vantaggio. Ma le carte in tavola potrebbero essere molto diverse, principalmente perché sta cambiando la considerazione che gli statunitensi hanno in materia di socialismo: oggi si chiede maggiore interventismo statale, più garanzie per la middle-class e incentivi.


Economist/Gallup (Fonte: Business Insider Italia)

Non manca la satira. Il leader dei Muppet, il pupazzo verde Kermit the Frog intona “It’s not easy being The Green New Deal” al The Late Show di Stephen Colbert, ironizzando (“Please give green a chance“) sulle critiche mosse dall’area Rep., che aveva sbeffeggiato il manifesto ambientalista chiamandolo il “mal di testa verde” dei Dem.

Si dice che 8 americani su 10 siano favorevoli al piano, tuttavia allo stato dell’arte la proposta è difficile che si converta in legge.

Sara C. Santoriello

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