Già da anni, ormai, all’interno del complesso ospedaliero Policlinico di Napoli vi è un edificio destinato agli studenti della facoltà di Medicina e Chirurgia della Federico II, in primis, e poi a tutti gli studenti, in generale.

L’edificio 20 è il punto di ritrovo dei ragazzi che si riuniscono al suo interno per studiare, di giorno e di notte, garantendo anche a chi lavora di poter usufruire dello spazio concesso.

Infatti l’edificio, da sempre aperto 24 ore su 24 anche nei periodi festivi (vacanze natalizie, pasquali e altre), è popolato soprattutto nei periodi di esami dell’università. I giovani  si riversano nei corridoi, attrezzati con banchi e sedie, e i più organizzati con computer e lampade addirittura, e lì, per ore, si dedicano ai loro studi. Per anni questa soluzione è risultata vincente e i ragazzi hanno saputo gestire questo spazio e viverci rispettosamente, per cui la convivenza con i dirigenti del posto è continuata pacifica.

La situazione è però cambiata negli ultimi tempi a causa di “new entries” all’edificio 20 : liceali che hanno deciso di trascorrere la loro “notte prima degli esami” all’interno dell’edificio; ragazzi sorpresi con alcoolici nelle macchine, pronti a far baldoria; altri che lo hanno ritenuto luogo adatto a ritrovarsi per passare il tempo; altri ancora che hanno deciso di sfruttarlo come ring per la boxe. Nuovi pittoreschi acquisti, le cui discutibili azioni sono giunte fino ai piani alti della dirigenza. Questi ultimi hanno di conseguenza deciso di ridimensionare la situazione: istituendo una chiusura dell’edificio 20, prevista per le ore 20:00 e lasciandolo chiuso per l’intero weekend.

Le nuove disposizioni stabilite, però, non sono state ufficialmente comunicate agli studenti, che le hanno apprese grazie ai passaparola per i corridoi. In seguito a tutto ciò, i ragazzi, habitué dell’edificio e che da sempre si sono dimostrati rispettosi di esso, indignati dalla situazione, hanno deciso di prenderne le redini e di far valere i propri diritti: il 22 giugno, primo giorno di messa in atto delle nuove direzioni, c’è stata la prima assemblea degli studenti per discutere degli accaduti. In seguito, i ragazzi delle aule autogestite, attivisti del movimento in questione, sono riusciti a prendere appuntamento con il direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera, il dott. Lo Castro. Durante l’incontro le due parti sono riuscite ad arrivare ad una soluzione a metà strada che soddisfacesse, il più possibile, le esigenze di entrambi: l’edificio 20 resterà aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 7:00 alle ore 22:00, il sabato la chiusura sarà anticipata alle ore 18:00 e per la domenica non c’è stato niente da fare: le porte rimarranno completamente chiuse.

Durante tutte le ore di apertura l’edificio sarà sorvegliato dalla vigilanza. Per quanto riguarda le condizioni igieniche, estremamente scarse e precarie all’interno dell’edificio, sono state nuovamente garantite agli studenti ed è stata messa in atto una procedura contro l’azienda che attualmente avrebbe dovuto occuparsene e che ora dovrà pagare, per il mancato servizio, una penale di 3000 euro. Altri incontri, con il direttore amministrativo e il preside di facoltà, sono previsti per risolvere un ulteriore problema: l’abusivismo  per i corridoi dell’edificio. Gli studenti, infatti, non avendo a disposizione aule, né mobili, sono costretti a portare da casa banchi e sedie e a stazionarsi dove possibile. I ragazzi quindi chiederanno che le aule studio e la biblioteca presenti nell’edificio 20 rimangano aperti, durante l’orario previsto, al fine che tutti possano usufruirne e spostarsi al loro interno anzichè sostare nei corridoi.

Pur essendo una grande perdita, per gli studenti, l’apertura h24 dell’edificio, la maggior parte si dice soddisfatta degli obiettivi raggiunti; anche se un altro più grande è quello a cui si auspica: spostare il polo universitario dall’edificio 20 ad un altro edificio più rispettabile, il polo di biotecnologie. Nel mentre della realizzazione di tale progetto i ragazzi continuano a difendere il proprio diritto allo studio e ad esercitarlo all’interno dell’edificio 20 del Policlinico di Napoli.

Lucia Ciruzzi

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