NAPOLI – La Camera del Lavoro Metropolitana CGIL di Napoli e l’UDU – Unione degli Universitari di Napoli si schierano contro l’aumento delle tasse studentesche alla Federico II proposto dal Rettore, prof. Gaetano Manfredi.

“Un aumento insostenibile per le famiglie dei nostri studenti” – dichiara Federico Libertino, segretario della Camera del Lavoro – “la Federico II, infatti, è sempre stata un’università che ha accolto molti studenti capaci e meritevoli ma provenienti dalle fasce più disagiate della popolazione di Napoli; con l’aumento di cui si parla ora, c’è il concreto rischio che questi e i figli del ceto medio, i più colpiti dalla crisi economica, non possano più permettersi di frequentare la più prestigiosa università del Mezzogiorno; e dobbiamo ricordare che già ora l’Italia è il terzo paese d’Europa per l’importo delle tasse universitarie. Non è di questo che abbiamo bisogno per il rilancio dell’università e della sua funzione di ascensore sociale”.

Rincara la dose Lorenzo Fattori, coordinatore dell’UDU Napoli: “Questo aumento delle tasse si inserisce in un quadro già fosco. La Federico II ha un sistema di tassazione addirittura regressivo, cioè che pesa maggiormente sulle fasce più basse. Da un anno noi proponiamo di passare ad un sistema che superi le fasce, introducendo una formula che calcoli l’importo da pagare sulla base dell’ISEE presentato da ogni singolo studente, come è stato fatto all’università di Firenze, cosa che permetterebbe di ridurre il peso delle tasse per le fasce più disagiate. Inoltre le borse di studio, che sono finanziate con le tasse degli studenti e delle loro famiglie, sono costantemente in ritardo, anche se non per responsabilità dell’Ateneo: c’è chi le aspetta anche da quattro anni. Continueremo a batterci per impedire questo aumento e per far approvare un sistema di tassazione più giusto.”

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