NDM
NDM Promo, Fonte: Marta Scaccabarozzi

NDM, la band indie rock romana presenta “Non so se avete presente”, il nuovo EP in uscita venerdì 13 Novembre e disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming. La tracklist si compone di cinque brani che rappresentano l’anima della band: sound deciso e diretto, testi riflessivi ma al contempo espolsivi ed energetici che alternano tinte cupe e satiriche tipiche dello stile degli NDM. Dal punto di vista musicale essi lasciano spazio alle distorsioni e all’alternarsi tra atmosfere violente e soft. Prevale spesso la lotta tra bene e male, pazzia e normalità, la bellezza e la sua precarietà. Gli NDM esprimono le loro idee con fermezza e “sempre in caps look”, come i titoli dei loro testi. Essi sono: “Indieota”, “Elettroshock” ove viene introdotto il tema della malattia mentale, “Cattiva Madre”, “Onde Danzanti” con un focus sui disagi sociali e “Giostra” che tratta l’infinito e il fluire della vita.

“Non so se avete presente” è stato scritto da Aldo Onori; composto da Giulio Scipioni, Valerio Pistilli e Giulio Colletti e prodotta da NDM per Maninalto! Records. Registrato da Giulio Ragno Favero presso il Lignum Lab Recording Studio e masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio. Hanno suonato: Aldo Onori (voce), Giulio Scipioni (chitarra elettrica), Valerio Pistilli (basso elettrico), Giulio Colletti (batteria).

Gli NDM hanno registrato il loro primo album dal titolo “All’inferno” e l’hanno pubblicato nel 2018. Abbiamo avuto modo di intervistarli e di raccogliere qualche curiosità in più su di loro e sul loro rapporto con la musica. Buona lettura!

Da dove nasce il nome NDM, è un acronimo?

Nel 2012  N.D.M. era acronimo di Nuovo disordine mondiale. Con il tempo ci siamo scollegati dal significato e NDM è diventata una sigla priva di significati ordinari ma densa, per noi, di significati simbolici. 

I membri della vostra band sono sempre stati gli stessi da quando siete nati nel 2012, a Roma, oppure ci sono stati dei cambiamenti?

Nel 2012 eravamo in tre, 2/3 di noi (Aldo e Valerio) facevano già parte di un progetto rock andato poi a sciogliersi e già si conoscevano. Nel 2017 abbiamo accolto Giulio Scipioni alla chitarra.  

Come definireste la vostra carriera discografica ad oggi?

Una produzione senza compromessi, in cui abbiamo raccontato noi stessi senza alterazioni esterne o di contesto. Le difficoltà tecniche a livelli di approccio allo strumento le abbiamo sempre viste come stimolo per non fermarsi e per utilizzare una dose maggiore di fantasia.

Il vostro stile è l’indie rock. I vostri brani alternano atmosfere violente ad altre più soft. Come mai questa scelta musicale?

Diciamo che il nostro stile è darvi bastonate sulle orecchie e poi farvi le carezze!

Avete mai pensato di scrivere in inglese? Il genere si presterebbe bene alla lingua.

Cantare in inglese non è un’opzione che al momento valutiamo. Abbiamo scelto con consapevolezza di comunicare nella nostra lingua, siamo legati alla  spontaneità del modo in cui si raccontano le cose e non avrebbe alcun senso accontentarsi dei suoni facilmente gestibili delle parole inglesi rispetto alla verità e all’impatto di un messaggio  pensato e raccontato nella propria lingua, tra l’altro tra le più ricche di vocaboli e tra le più foneticamente affascinanti.  

I cinque brani di “Non so se avete presente” hanno delle tematiche molto forti. Tutti e cinque. Se doveste scegliere il vostro brano preferito, quello a cui siete più emotivamente legati, tra questi quale sarebbe e perché?

Seppur in maniere differenti, ogni brano ci lega ad esso in maniera prepotente. Non si può scegliere il preferito tra i propri figli, non ci si riesce.
“Non so se avete presente ” è una frase dal significato duale, come molti concetti dell’intero ep e la copertina spessa. È una citazione rispetto ad una frase di Onde danzanti, ed anche un invito a prendere consapevolezza del proprio presente.

Il 2020 è stato un anno all’insegna del Covid19 e del lockdown. In che modo avete gestito il lavoro e le vostre apparizioni in pubblico durante la pandemia? Siete riusciti a lavorare ai vostri brani a distanza?

Ovviamente le apparizioni live sono state annullate, il lockdown ci ha imposto di trarre fuori il meglio dal lavoro a casa. Stiamo lavorando a nuovi brani nati anche da scambi di idee su progetti digitali.    

Sabrina Mautone

Sabrina Mautone
Sabrina Mautone nasce a Napoli il 18/05/96 e vive a Milano. Giornalista pubblicista laureata in Lingue Moderne presso la Federico II e specializzata in Comunicazione e Cooperazione Internazionale per Istituzioni ed Imprese presso l'Università Statale di Milano. Con un master post-lauream in Giornalismo Radio-Televisivo a Roma, lavora da freelancer e segue eventi in Italia e all'estero.

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