Il Consiglio dei ministri ha approvato una bozza della Legge di stabilità per il periodo 2016-2018, che è stato presentato dal governo in conferenza stampa il 15 ottobre scorso.
Con i soliti toni da campagna elettorale il Presidente del Consiglio ha presentato il provvedimento lanciando l’hashtag #italiacolsegnopiù, contenutisticamente non dissimile dal tormentone estivo #fuoriceilsole del vincitore di X-Facotor Lorenzo Fragola, segno di un esecutivo più interessato a colpire l’opinione pubblica piuttosto che informarla. Nelle appena 32 slide segnate dalle parole d’ordine “più forte, più semplice, più orgogliosa, più giusta”, il governo ha tentato di illustrare la propria manovra.
Illustrazione comunque incompleta ed assolutamente indicativa delle misure che nella giornata di ieri sono finalmente approdate in Senato in seguito al vaglio da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo settimane di gossip ed indiscrezioni andiamo dunque ad analizzare il contenuto concreto del disegno di legge presentato dal Governo, in attesa del responso delle istituzioni europee e del Parlamento italiano.
I punti cardine del Disegno di Legge:
- Niente aumento dell’IVA per il 2016, incrementi dell’IVA si avranno altresì a decorrere dal 1° Gennaio 2017 ed in particolare: aumento al 3% per l’IVA con aliquota del 10% e del 2% sull’IVA con aliquota al 22% con ulteriore aumento dell’1% a partire dal 1° Gennaio 2018.
- Niente aumento delle accise fino al 2018 e riduzione dell’incremento previsto per il 2018 da 700 milioni a 350 milioni.
- Esenzione totale dall’IMU agricola per gli imprenditori agricoli ed i coltivatori diretti del fondo, nonché esenzioni parziali per
- Abolizione della TASI sull’abitazione principale, fatta esclusione per gli immobili di lusso (categorie A1, A8 ed A9), l’esenzione è valida anche nei confronti dell’effettivo utilizzatore del bene immobile che adibisca l’immobile ad abitazione principale, mentre il possessore continuerà a versare la tassa. È possibile comunque il maggioramento dell’aliquota sulla TASI per gli immobili non esentati che sia stata deliberata dai comuni per l’anno 2015.
- Il disegno di legge prevede una norma che disciplina il “contenimento della pressione fiscale” e che prevede il divieto per le regioni e gli enti locali di aumentare i tributi e gli addizionali rispetto alle aliquote deliberate per l’anno 2015, con deroga in materia di TARI e per gli enti locali che deliberano il dissesto ed il predissesto.
- Confermata anche la contestata misura del Canone Rai in bolletta elettrica, poiché la legge associa l’esistenza di una “utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui il soggetto ha la residenza anagrafica”, contestualmente il canone viene diminuito a 100 euro per il 2016 con la previsione di una possibile ulteriore diminuzione per i periodi successivi.
- Confermati gli sgravi fiscali per chi assume a tempo indeterminato, con esclusione del settore agricolo, dei contratti di apprendistato e dei contratti di lavoro domestico.
- Detassazione delle somme erogate a fronte dell’aumento della produttività, con la esclusione di premi superiori a 2.000 euro.
- Nuova clausola di salvaguardia per gli esodati, che secondo le stime dell’esecutivo dovrebbe coinvolgere 26.300 soggetti, lasciando tuttavia fuori oltre 20.000 soggetti invece inclusi nei dati dell’INPS.
- Opzione donna, per cui le lavoratrici dipendenti con almeno 57 anni e 3 mesi di età ( 58 anni e tre mesi per le lavoratrici autonome) e 35 anni di anzianità, possono optare per un’anticipazione del trattamento pensionistico calcolato sul metodo contributivo, se il trattamento pensionistico si colloca entro il 2015.
- Possibilità di part-time per i lavoratori dipendenti d’intesa con il datore di lavoro che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2018 i requisiti minimi per il trattamento pensionistico fino alla maturazione del requisito anagrafico.
- No tax area per i pensionati distinguendo:
– Fino a 7.500 euro per i soggetti di età non superiore a 75 anni
– Fino a 8.000 euro per i soggetti di età superiore a 75 anni - Stabilizzazione delle detrazioni fiscali al 65% per le erogazioni liberali a sostegno della cultura.
- Taglio del valore di 103,1 milioni di euro per l’acquisto di beni e servizi da parte dei Ministeri.
- Rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per 250 milioni per il 2016.
- Creazione di un fondo povertà con uno stanziamento di fondi pari a 600 milioni per il 2016 ed 1 miliardo per il 2017, con potenziamento della “carta acquisti” del 2012. 90 milioni vengono destinati al fondo per il sostegno delle persone con disabilità grave, 150 milioni alle non autosufficienze e 15 milioni alle adozioni internazionali.
Per una consultazione più completa ed approfondita è comunque possibile leggere direttamente il disegno di legge completo di relazione tecnica e coperture.
Antonio Sciuto