Qualche giorno fa è stato reso pubblico un rapporto stilato da Save the Children dal titolo “(Non) tutti a mensa!”. L’organizzazione internazionale indipendente che dal 1919 si occupa di salvaguardare i diritti dei bambini, ha svolto la ricerca prendendo in esame le mense di 45 comuni capoluogo di provincia, circa 100.000 famiglie, e le varie condizioni (tariffe, esenzioni, trattamento in caso di morosità) per usufruire del servizio, tenendo conto degli standard qualitativi e includendo le opinioni di circa 100 bambini di 6 città (Torino, Milano, Napoli, Bari, Crotone e Scalea).

Dalla ricerca, svolta tra il febbraio ed il luglio scorsi, è tristemente emerso che circa il 40% delle scuole sul territorio nazionale è sprovvisto di mensa, percentuale che aumenta andando da Nord a Sud. Lì dove è presente il suddetto servizio, ci sono varie differenze di qualità. In circa il 90% dei casi esso è affidato a ditte esterne di ristorazione, mentre nel 65% dei comuni i pasti vengono trasportati da cucine esterne alla scuola.

Salerno risulterebbe tra le prime città in Italia per rette più basse (0,35 euro al giorno rispetto ad esempio ai 2,3 euro di Catania). Tuttavia, se la città si distingue da un lato, delude dall’altro. Il secondo capoluogo campano infatti, insieme ad altri 5 comuni, non garantirebbe alcuna esenzione dal pagamento, neanche per le famiglie più povere, ad esempio con un ISEE di 5000 euro e tre figli minorenni a carico.

Ma c’è di più: sempre secondo il medesimo rapporto, i comuni di Brescia, Foggia, Modena, Novara, Palermo, Sassari, Taranto e la stessa Salerno, escluderebbero categoricamente il minore dal servizio in caso di morosità dei genitori.

“Siamo in presenza di una grave forma di discriminazione nei confronti dei bambini” Afferma Antonella Inverno, responsabile Policy e Law di Save the Children. “Anche se è giusto e doveroso richiedere il pagamento laddove ci sia una morosità colpevole, la rivalsa nei confronti dei genitori va esercitata in altro modo e non deve pesare sui minori”

Oggigiorno, la mensa scolastica viene vista come un fondamentale momento educativo, e per questo deve assicurare qualità e uguaglianza a tutti i bambini, senza creare discriminazioni a seconda del territorio e della famiglia di provenienza. 

MensaE sono loro, i piccoli studenti, i veri protagonisti. Oltre 100 bambini di scuole primarie hanno preso parte a degli interessanti incontri organizzati a Torino, Milano, Napoli, Bari, Crotone e Scalea da Save the Children, all’interno della campagna “Illuminiamo il futuro”. I bambini hanno affidato la loro opinione al disegno, illustrando ogni desiderio di migliorare la loro mensa, luogo da essi adorato per il piacere di stare insieme e di avere del tempo libero per mangiare, oltre che per giocare. 

E a chi non sta a cuore realizzare il desiderio di un bambino?

Maria Iemmino Pellegrino

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