Inaugurato ieri – sarà possibile, solo per questo mercoledì 1 Aprile, visitare gratuitamente il Nuovo Museo Egizio dalle 9 alle 24.  “È un giorno straordinario. Siamo felicissimi di aver rispettato tempi e costi” ha detto ieri Evelina Christillin, presidente del Museo, ricordando anche i record che quest’anno ha ottenuto Torino per quanto riguarda i turisti, che in gran numero hanno visitato musei e luoghi principali della città. Anche i visitatori senza prenotazione potranno presentarsi con accesso garantito, anche se subordinato ai visitatori che avranno prenotato. All’inaugurazione di ieri hanno presenziato anche il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, il direttore del museo Christian Greco, ed infine il sindaco di Torino Piero Fassino. Si tratta di un evento molto importante, frutto di cinque anni di progettazione, tre dei quali passati a trasformare l’ex Collegio dei Nobili dell’architetto Guarino Guarini, per anni sede del Museo delle Scienze Naturali, in una struttura moderna progettata dal torinese Aimaro Isola e dal figlio Saverio Isola.6

Un progetto, costato 50 milioni di euro e finanziato da diversi “soci fondatori” quali la Compagnia bancaria di Sanpaolo, che ha investito la metà della somma totale, la Fondazione Crt e vari Enti Statali come il Comune di Torino e la Regione Piemonte. Nel pomeriggio è giunto anche il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini che ha detto “ Il nuovo Museo Egizio di Torino è un modello da seguire per molte città italiane. C’è stato uno straordinario lavoro di squadra, quando ho visitato i cantieri sembrava impossibile questa data” ha anche aggiunto l’importanza di affiancare ai finanziamenti pubblici anche quelli privati “integrandoli” l’uno con l’altro anche attraverso la moderna tecnica di finanziamento via web quale il crowfunding, ha poi concluso dicendo che “ Il Museo Egizio può diventare un punto di riferimento, un esempio di come un territorio sostiene un museo”.

Torino2Il percorso museale, di  10.000 mq, è allestito su quattro piani e i reperti sono esposti in ordine cronologico in modo da ripercorrere la storia dell’Egitto partendo dal 4000 a.C. sino al 700 d.C. Una scoperta avvenuta durante i lavori del museo ha anche portato alla luce, nella Galleria dei Sarcofagi, alcuni affreschi risalenti al XVIII sec. “ Un Museo come il nostro, così riallestito, non potrà esimersi nel fare nuova ricerca” ha detto il direttore del Museo Christian Greco, spiegando di voler dare nuovo impulso allo studio di una civiltà, quella egizia, che si è rallentato nel corso degli ultimi anni. I reperti, che sono circa 6.500, fanno parte della collezione torinese, in parte antiquaria e in parte archeologica, che è definita la più importante per quanto riguarda l’Egitto, seconda nel mondo solo a quella del Museo del Cairo e prima in Italia superando quella di  Firenze.

La presenza di un così ricco numero di reperti dell’Antico Egitto a Torino è dovuta da una parte alla sovrapposizione di diverse collezioni private donate al museo e dall’altra perché, tra il 1900 e il 1935, l’Italia promosse la Missione Archeologica Italiana in Egitto. Gli archeologi italiani portarono alla luce tantissimi reperti e, poiché all’epoca vigeva il criterio della spartizione dei ritrovamenti tra il paese di provenienza e quello che li ha scoperti, più della metà di questi giunsero a Torino. Nella Galleria dei Sarcofagi, al secondo piano, oggi possiamo quindi ammirare sarcofagi risalenti sia al Terzo Periodo Intermedio che all’Epoca Tarda ( 1100-600 a.C.) restaurati, 11080744_10155354154420103_659148958526237072_oper il nuovo allestimento, grazie al sostegno dell’Associazione “Gli Scarabei” presieduta dal presidente Alessandro Nasi. Altre opere e reperti come statue di divinità, vasi, monili, scarabei, utensili di vita quotidiana saranno invece esposti in vetrine che consentiranno una visione a 360° , girandoci intorno si avrà così una visone tridimensionale. Si potranno avere informazioni sul luogo del ritrovamento e saranno fatti collegamento con opere dello stesso periodo ma esposte in altri musei. La visita si concluderà poi con la sala delle statue Monumentali allestita dallo scenografo Dante Ferretti, che ha anche curato il “Percorso Nilotico” che accompagnerà il visitatore nella salita delle scale mobili dal primo al terzo piano.

Il Museo è pronto a catapultare il visitatore dalla Torino del 2015 all’Egitto di 3000 anni fa, stupendolo come accadde per il decifratore di geroglifici Champollion, che nel 1824 disse che “ La strada per Menfi e Tebe passa da Torino”.museo-egizio

Per prenotare la visita ed info: http://www.museoegizio.it/ Tel. 011 44 06 903

Claudia Cepollaro

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