Lunedì pomeriggio un incendio ha interessato l’edificio ospedaliero Ruggi D’Aragona posto in via San Leonardo, 1, a Salerno; fortunatamente nessun paziente ha riportato lesioni gravi e nessuno dei locali della struttura è stata particolarmente danneggiata. Si ipotizza incendio doloso e si apre un’indagine sui mandanti.

I vigili del fuoco sono intervenuti all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno per placare le fiamme di un incendio divampato al terzo piano della struttura, nella sala operatoria del centro trapianti.

Un materasso è andato improvvisamente a fuoco: era stato posizionato nei pressi del montacarichi, all’ingresso del centro trapianti, in attesa di finire in lavanderia.

vigili_del_fuoco_ospedale_ruggi_1Si tratta, probabilmente, di un incendio di tipo doloso quello avvenuto al Ruggi D’Aragona, su cui si sta indagando per individuare le cause effettive. Immediato l’intervento dei caschi rossi che ha permesso di contenere i danni e di evitare che l’incendio interessasse altri locali. Nessuna conseguenza per l’unico paziente presente nel reparto né per tutti gli altri.

La preoccupazione principale è scaturita del mancato funzionamento degli allarmi di sicurezza, stando a quanto dichiarano i presenti.

Nell’ABC degli incendi ritroviamo proprio controlli e manutenzioni sugli impianti, di fondamentale importanza per la prevenzione. Sebbene l’esecuzione delle attività di controllo, manutenzione e revisione, che richiedono competenze e attrezzature specifiche, siano affidate, nell’ambito di un contratto di manutenzione, a ditte in possesso dei requisiti tecnico-professionali richiesti dal DM 37/08 per gli impianti antincendio, “a latere dello svolgimento delle predette attività, è compito dell’incaricato interno alla struttura verificare che i controlli siano effettuati con regolarità dalla ditta incaricata.

Questa volta non è successo nulla, ma se ci fossero stati più pazienti nel reparto e se i vigili del fuoco avessero tardato anche soltanto di una decina di minuti, cosa sarebbe successo?

Ancora oggi nessun colpevole è emerso, pertanto non possiamo che ipotizzare.

Sara C. Santoriello

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