NAPOLI – Quest’anno il 1 Ottobre rappresenta una tappa delle 4 giornate di Napoli per i movimenti sociali partenopei. Contemporaneamente al processo per l’omicidio del sedicenne napoletano, Davide Bifolco, sparato da un agente delle forze dell’ordine, presso il Palazzo di Giustizia si è tenuto un presidio di solidarietà per la famiglia, e per chiedere “Verità e Giustizia”.

12081522_10207896001028800_1309362266_nA dispetto di quanto si pensasse, circa la pena che era stata richiesta dal pm Persico durante la scorsa udienza, per  il carabiniere Macchiarolo le cose potrebbero complicarsi: non più una condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione per omicidio colposo, bensì si riapre il processo con un nuovo capo d’accusa, perché l’omicidio sarebbe volontario. Pare che le indagini verranno riprese e potrebbero emergere nuove prove per il 19 Novembre, data in cui è prevista l’ennessima udienza.

La gioia dei ragazzi presenti, dei familiari e del padre di Davide, è stata mostrata nei cori cantati sotto la pioggia, “Davide vive con noi”, davanti ad una schiera di molteplici camionette della polizia che hanno circondato l’intera area del Tribunale. Inoltre il padre ha ribadito i ringraziamento all’avvocato Anselmo per il duro lavoro svolto sin ora.

GUARDA IL VIDEO: “Verità e Giustizia per Davide Bifolco”

12067276_10207896001668816_819375306_nPurtroppo, però, come denunciato dal profilo della Rete Antifascista, l’enfasi per la vittoria ottenuta è stata subito smorzata poiché nel pomeriggio, i ragazzi dei movimenti, impegnati per il percorso di crescita e di costruzione dell’alternativa sociale nel Rione Traiano, proprio a seguito della creazione dell’associazione “Verità e Giustizia per Davide Bifolco”, durante un volantinaggio sono stati attaccati nei pressi di via Foria da alcuni militanti di CasaPound, “armati di mazze di ferro, mazze chiodate, cinte e caschi“, provocando dei feriti.

Nel comunicato si legge: 

Questi personaggi sono gli stessi che nella giornata di ieri hanno cancellato le scritte all’esterno della facoltà di lettere in ricordo di Dax, Ciro Esposito, e degli altri compagni ammazzati dalla violenza di stato e fascista. È inaccettabile che esista ancora la sede Berta dell’MSI da cui quaranta anni fa partì la molotov che uccise Iolanda Palladino, e da cui oggi partono le aggressioni agli antifascisti.

Alessandra Mincone

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