A Napoli si è svolta, il 30 novembre, nel Tunnel borbonico, la famosa rassegna “Arte e Moda prendono forma”. Questa manifestazione artistica, curata da Ludovico Lieto e da Visivo Comunicazione, per il sesto anno consecutivo è stata ospite negli affascinanti cunicoli sotterranei della nostra città.

Il tema, quest’anno, era “La Napoli Vulcanica”. Tema sviluppato, in un percorso che si snoda per oltre un chilometro, attraverso performance live di modelle e modelli indossanti collezioni firmate dalle più famose case di moda, musica e shooting fotografici, allestimento delle gallerie sotterranee da parte di artisti contemporanei, e, inoltre, esposizioni di bodypainting realizzate dal vivo, sotto gli occhi affascinati degli spettatori.

Il dress code era rigorosamente il rosso: e per quanto non sempre né da tutti gli invitati rispettato, nell’oscurità del Tunnel borbonico era estremamente suggestivo incontrare, svoltando da un cunicolo all’altro, l’improvviso e vivido brillare di un vestito, una sciarpa, una giacca o una camicia del colore della lava del nostro Vesuvio.

Già di per sé, d’altronde, lo scenario si prestava a una profonda emozione e innumerevoli suggestioni: nel percorso sotterraneo che collega via Morelli alle strade sotterranee di Montedidio trovano ancora spazio – anzi con la loro forza d’impatto spesso rubandone alle esposizioni artistiche – reperti e ritrovamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Il Tunnel infatti, come risaputo, era un rifugio antiaereo dove trovavano riparo i nostri concittadini. Non manca, allora, un brivido lungo la schiena nel camminare accanto alle brandine stese per farli addormentare, o accanto ai giocattoli dei bambini rimasti ancora accanto ad esse, o alle macchine e alle motociclette divorate dal tempo e dall’umido e abbandonate tra i cunicoli.

“Arte e moda prendono forma” è stata dunque un’occasione per la nostra città di rivivere la memoria di un periodo di dolore e morte alla luce della vitalità dell’arte e della cultura, attraverso un colore che, passione e sangue, forse è quello che ci rappresenta meglio.

Beatrice Morra 

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