Crocevia Arte e Cultura
Castello del parco Fienga a Nocera Inferiore, location dell'evento "Crocevia" Fonte:fondoambiente.it

Parlare di arte e cultura significa considerare quell’insieme di conoscenze teoriche e pratiche che vengono trasmesse nel corso del tempo. Ma esaminare i concetti in questi termini è estremamente riduttivo: la peculiarità del mondo “cultura” sta nel suo essere estremamente fluido, in continua evoluzione, al passo incessante del progredire civile.

Con l’avvento della globalizzazione lo studio della cultura si complica e semplifica allo stesso tempo. Se nella modernità i territori erano concepiti come contenitori di culture, nell’epoca contemporanea la cultura viene studiata in una prospettiva relazionale e reticolare. La sua valorizzazione dunque, su piccola e larga scala, si complica significativamente.

In particolare il tessuto culturale italiano così ricco e articolato, con i suoi festival, eventi artistici, mostre, monumenti, per non parlare delle risorse enogastronomiche e paesaggistiche, viene osannato a livello internazionale. L’Italia si riconferma il Paese più sognato dai viaggiatori di tutto il mondo, meta di artisti, scrittori ed eruditi. In questo dinamico panorama nazionale, la Campania riconferma l’eccellenza nella capacità di attrazione per il suo ampio patrimonio culturale e artistico.

Tuttavia negli scorsi anni lo stesso patrimonio artistico regionale (e più in generale italiano) non ha avuto vita facile: la trascuratezza, la scarsa tutela e la sua inadeguata valorizzazione hanno portato a una progressiva decadenza del settore artistico e culturale, da un punto di vista politico, sociale e occupazionale, come se dell’arte e della cultura non c’importasse più nulla.

La situazione si complica se consideriamo la pandemia di coronavirus che ha colpito in maniera particolarmente dura la scena culturale e il mondo dell’arte. Mostre e rassegne in stand-by, incarichi sospesi, aiuti finanziari a goccia: la pandemia sembra aver alimentato il sospetto che, a livello socio-politico, l’arte venga bollata come una trascurabile occupazione del tempo libero. Gli artisti ribelli, che criticavano la società, hanno abbassato i toni e la situazione per molti è precaria. Ma in questo momento è determinante il loro atteggiamento: è richiesta più che mai responsabilità individuale, affinché l’arte possa consolidarsi come elemento rilevante a livello politico e sociale.

Ed è proprio in virtù di questa responsabilità che l’arte non si arrende, anzi si rinnova. Il sistema artistico contemporaneo ha reagito prontamente al periodo di lockdown, modernizzando i sistemi di rappresentazione e fruizione artistica, mettendo in campo molte iniziative online: la cultura si digitalizza. Poco a poco l’arte muove i suoi primi passi post-pandemia anche dal vivo, riacquistando consistenza materica, quella fisicità tanto agognata che riunisce di nuovo spettatori e artisti, in nome di una bellezza ritrovata nel rapporto tra arte e la sua capacità di dar vita ai luoghi che diventano spazi emozionali e interpersonali.

Ma se l’arte e gli artisti in Italia non mancano, è la valorizzazione di questo articolato sistema che sembra non funzionare come dovrebbe: dalla mancanza di impiegati nel settore, a una burocrazia poco efficiente, l’Italia si mostra ancora poco interessata alle attività culturali e ancor di più nella realizzazione di spazi di espressione dedicati a giovani promesse che si affacciano al mondo dell’arte. Più specificamente in Campania l’ottimizzazione della partecipazione culturale procede a rilento, poco fiduciosa nelle novità, burocraticamente incapace di rinnovarsi e nel dar spazio a giovani menti.

Eppure basterebbe andare oltre la visione troppo spesso retorica del “Bel Paese”, scardinare l’aura conservativa che abbiamo attribuito a questa realtà, quella artistica, che per definizione è in continua evoluzione, per accorgerci che il settore creativo può rappresentare un’alternativa straordinaria e irrinunciabile di nuova occupazione qualificata e sviluppo sostenibile del territorio.

Soprattutto in questi tempi di forti ristrettezze economiche l’italica arte di arrangiarsi e il buon senso dovrebbero spingere a puntare tutto su ciò che si ha in abbondanza: nel nostro caso, l’arte. Basti pensare all’ultimo report Io sono cultura 2018 della Fondazione Symbola, dove si evidenzia come ogni euro prodotto dalla cultura in Italia ne genera 1,8 in altri settori. Puntare sull’arte e sui nuovi talenti permetterebbe la ricostruzione di una nuova rete comunicativa, prima indebolita dal lockdown, ora intensificata ed energica, vogliosa di raccontare.

Organizzatori dell'evento di arte e cultura "Crocevia"
Organizzatori dell’evento artistico “Crocevia”
Fonte:ilgiornaledisalerno.it

Ne è la prova “Crocevia”, l’evento che si terrà il prossimo 5 settembre 2021 presso il Castello del parco Fienga a Nocera Inferiore (Sa), ideato dal direttore artistico Anna Vittoria Fattore in collaborazione con l’Associazione culturale Controra e il collettivo artistico Argo. La rassegna, patrocinata dal comune di Nocera Inferiore, consisterà in una serie di esibizioni di 64 artisti provenienti da tutta la Campania.

L’evento, presentato da Giada Pagano e Michele Arcopinto, aprirà le danze alle ore 17:00 con l’esposizione di una mostra di arti figurative curata dal collettivo artistico Argo, dove regneranno sovrane la pittura, la fotografia e la scultura, frutto della passione di diciannove artisti tra cui Chiara Pirollo, fotografa di grande spicco, Piervincenzo Nocera, artista visivo e direttore dell’associazione culturale Controra, e Luca Arcamone, mascheraio molto rinomato, soprattutto nel territorio napoletano.

Dalle ore 20:00 lo spazio è dedicato alla musica: sul palco numerosi giovani artisti che accompagneranno il pubblico tra pop-punk, rock e blues, lasciando poi il campo alla filosofia, al teatro e alla jam poetry, esibizione che parte dalle dinamiche di improvvisazione musicale ricreando una performance estemporanea partendo dalla lettura e dalla interpretazione di testi inediti.

Arte e cultura senza: la Campania riparte con "Crocevia"
Arte e cultura senza voce: la Campania riparte con “Crocevia” Fonte: eventribe.com

Un punto d’incontro e di scambio che abbracci i talenti dell’intera regione, che dia spazio ai giovani vogliosi di fare e ricevere arte: creare un crocevia appunto, uno spazio emozionale inclusivo che renda omaggio al desiderio di non rimanere impassibili e inermi in un contesto storico-sociale che all’arte non lascia parola.

L’ideatrice e organizzatrice Anna Vittoria Fattore descrive l’evento come un “simposio moderno”, canale di espressione per giovani artisti da tutto il territorio regionale, il quale valorizzerà il territorio della città di Nocera Inferiore in nome dell’arte e della bellezza. Nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, tenutasi il 31 agosto a Nocera Inferiore, la giovane ha dichiarato che l’ideazione sia germogliata dalla lettura del romanzo “Non lasciarmi” di Kazuo Ishiguro: da qui l’idea che la cattiveria e l’insoddisfazione umane sono frutto dell’indifferenza di chi non riconosce il talento e la passione altrui.

Il motore immobile della rassegna è l’esigenza di creare un agglomerato artistico, un sistema reticolato che riunisca in nome della passione, dell’arte e della cultura, con la speranza di contribuire al cambiamento di cui si ha bisogno, soprattutto in una società non più disposta a fermarsi, a contemplare, a sentire.

Mena Trotta

Mena Trotta
Classe 2001, laureata in filosofia e studentessa di antropologia culturale ed etnologia all'università di Bologna. Mi nutro di curiosità, fotografia e parole. Fermamente convinta del potere sovversivo dell'arte, in ogni sua forma.

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