Con l’addio di Benitez e l’arrivo di Sarri sulla panchina del Napoli, si facevano tante ipotesi su quale sarebbe stata la nuova formazione titolare e, assieme ai vari Hamsik e Higuain, il nome di Manolo Gabbiadini trovava sempre spazio, chiunque fossero i giocatori o il modulo.

La stagione 2014/15 di Gabbiadini era stata semplicemente sensazionale. Prima 7 gol con la maglia della Sampdoria, di cui uno alla squadra che deteneva l’altra parte del suo cartellino, la Juventus. Poi il passaggio agli azzurri ed altri 12 gol segnati, 8 in campionato, 3 in Europa League e uno in Coppa Italia. Aggiungiamoci anche che ha giocato 90′ solo per 7 volte, nell’arco dell’intera stagione. Insomma, stiamo parlando di un giocatore che ha mantenuto un livello d’efficienza eccezionale per tutto l’anno.

La stagione 15/16 per il classe ’91 doveva essere quella della definitiva consacrazione, ammesso che avesse ancora bisogno di dimostrare qualcosa, ma le cose non stanno andando esattamente così. Già nelle amichevoli estive, Gabbiadini era spesso escluso dalla squadra titolare, tant’è che il suo agente si lamentò dello scarso minutaggio che Manolo aveva avuto in queste partite. Polemica poi subito scemata, sulla quale lo stesso Gabbiadini nemmeno aprì bocca.

Arriva il 23 agosto e il nuovo Napoli, targato Sarri, esordisce sul campo dell’ostico Sassuolo. Vuoi per mancanza di gioco, di volontà o di forma fisica, la squadra si fa rimontare l’iniziale vantaggio firmato Hamsik. Al 63′ arriva il momento di Gabbiadini, che prende il posto di Higuain, ma la partita ormai è già compromessa e il Napoli esce a mani vuote. Scenario ancora peggiore nell’esordio casalingo contro la Samp. Prima la doppietta di Higuain, poi quella di Eder. Pareggio, e per Manolo nemmeno un minuto in campo.

Nonostante questo, la convocazione della Nazionale arriva e arriva anche la prima partita da titolare della stagione, contro Malta. Al 60′ minuto Gabbiadini si gira fuori area e spara una bomba che va ad infrangersi sulla traversa. Non solo gli si strozza in gola l’urlo del gol, ma si vede anche costretto ad uscire pochi minuti dopo per via di una botta al ginocchio.

Sembra però essere la svolta della stagione. Alla ripresa del campionato, Sarri gli da fiducia e lo schiera titolare nella trasferta di Empoli. Non gioca tutta la partita ma è presente in entrambi i gol degli azzurri, che però non vincono nemmeno stavolta.

Vinceranno invece lo scontro casalingo con la Lazio, in una partita che aveva il retrogusto di vendetta per ciò che successe la scorsa stagione. Gabbiadini vede il campo a partire dal 65′, ma stavolta gli bastano 14′ esatti per eludere il fuorigioco biancoceleste e beffare Marchetti per il suo primo gol stagionale.

Poi si va di nuovo in trasferta: una ventina di minuti contro il Carpi, in cui però Gabbiadini sciupa l’occasione dello 0-1 nel finale di gara. La settimana successiva, nel delirio della vittoria contro la Juventus, trova spazio solo all’84’. Troppo poco per cercare la via della rete.

Discorso diverso nella partita di Varsavia, contro il Legia, nella quale Gabbiadini gioca tutti i novanta minuti, facendo sponda per i compagni, subendo falli e cercando continuamente la via del gol.

Alla luce di questo ci si chiede: perché non gioca di più? Gabbiadini è sicuramente sprecato come riserva di un mostro sacro come Higuain, ma Sarri non lo vede come esterno d’attacco, ruolo che però ha sempre ricoperto alla Samp e non solo. L’Inter continua ad essere sul giocatore ma il Napoli non vuole cedere, e forse Manolo non vuole andarsene nemmeno. Perché sa che prima o poi la sua chance arriverà; perché un giocatore che sa sfruttare anche piccoli spazi in una partita, ha davvero qualcosa in più degli altri.

Fonte immagine in evidenza: google.it

Andrea Esposito

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