Un nuovo modo di vedere il cinema, una rassegna ricca di grandi pellicole cinematografiche da gustare a teatro, un progetto innovativo ad opera di Giancarlo Gentilucci, direttore artistico dell’Associazione culturale Arti e Spettacolo.

 “Cinema a teatro”  è un’iniziativa nata a L’Aquila, appena 10 giorni dopo il terremoto del 6 Aprile, presso la Tenda teatro di Villa Sant’Angelo, allo scopo di usare il cinema come momento di svago e di incontro per le Cinemapersone. Nonostante le difficoltà legate al momento storico, il progetto va in porto e prosegue anche dopo l’inaugurazione del Teatro Nobelperlapace a San Demetrio (Luglio 2009), divenendo anche veicolo per avvicinare le persone allo spazio teatrale e alle attività dell’Associazione Arti e Spettacolo, catalizzatore culturale e importante luogo di aggregazione, fondamentale nel post sisma.

La scelta di proiettare i film in una sala teatrale riporta un po’ agli arbori del cinema, quando ancora non esistevano le sale cinematografiche e i registi si servivano dei teatri: questa nota dal sapore un po’ retrò risulta perfettamente riuscita e crea negli spettatori un’empatia particolare, che non si potrebbe provare se si provasse a fare teatro al cinema.

Da settembre 2015 la curatrice della rassegna è la giornalista e critico cinematografico Maria Rita Graziani, che abbiamo incontrato in esclusiva per Libero Pensiero. A seguire l’intervista.

Quando hai deciso di aderire al progetto “Cinema a teatro” con quale spirito lo hai fatto e quale obiettivo ti eri prefissata?

“Come amante e estimatrice del buon cinema, il mio desiderio era quello di trasmettere questa passione a più persone possibili. Al tempo stesso volevo che questo appuntamento settimanale divenisse un momento di svago, per un pubblico appesantito dai tanti problemi che il periodo storico che stiamo vivendo, ci sta riservando. L’obiettivo era quello di porre, chiunque ne avesse desiderio, nella condizione di conoscere e fruire di pellicole a cui, nel nostro paese, viene dato poco risalto. La mia adesione al progetto mirava proprio a colmare, seppur in minima parte, questa mancanza e a creare un pubblico
in grado di stimare non solo la classica commedia italiana, ma anche film più complessi. Il fatto che la rassegna si svolga presso il Teatro Nobelperlapace di San Demetrio, è stato per me motivo di stimolo ulteriore: trovo che questa iniziativa sia ancor più degna di nota, in quanto sta permettendo a coloro che hanno abbandonato le sale cinematografiche per motivi logistici, di poter visionare film di divertenti e di qualità”.

CinemaAvete raggiunto questo obiettivo? Il progetto proseguirà nel 2016?

“Non vogliamo sbilanciarci, ma siamo sulla buona strada: la rassegna 2015 doveva terminare ad Ottobre ma il pubblico ci ha chiesto di continuare e questo ci ha dato la forza per andare avanti. Il cammino da compiere è ancora molto lungo per poter ammortizzare le spese, ma siamo spesso premiati dalla costanza nel promuovere i nuovi progetti e dal pubblico che ci sostiene. Di sicuro continueremo organizzando meglio le nostre risorse e creando rassegne più organiche rispetto alla nostra utenza”.


In questa rassegna ci sono titoli di pellicole importanti, molte vincitrici di Oscar, su cosa hai basato
la tua scelta?

“Come genere mi sono appunto orientata sulla commedia, visto il periodo poco felice che stiamo vivendo: ho pensato che intrattenere il pubblico con film troppo pesanti non sarebbe stata la scelta migliore. Partendo da film in cui l’elemento ludico era predominante, via via ho volutamente ricercato un cinema ironico sì, ma più intimo, prediligendo commedie di spessore all’interno di un genere che si può definire “tragicomico”: esempi possono essere “Viva la libertà” di Roberto Andò o “Il lato positivo” di David O. Russell. L’idea era quella di intrattenere il pubblico creando spunti di riflessione importanti”.

Il prossimo film sarà Birdman, vuoi dirci qualcosa su questa pellicola?

“Birdman è un film stupendo, non a caso ha vinto l’Oscar 2015 come miglior film, miglior sceneggiatura originale, miglior regia e miglior fotografia. Sposa bene il progetto perché è un connubio perfetto di cinema e teatro. Parliamo di un vero capolavoro, opera di uno dei registi più promettenti attualmente in circolazione: Alejandro González Iñárritu. Birdman è una pellicola che si può definire meta-cinematografica e meta-teatrale e che approfondisce la grande tematica dell’essere-apparire, un binomio che il regista sviluppa, con maestria, tra le note di un’ ilarità a tratti un po’ amara, reale, attuale”.

Alessia Centi Pizzutilli

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