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Italia, è l’ora del riscatto!

I Mondiali 2010 e 2014, l’Europeo perso in finale nel 2012, hanno lasciato tensioni e strascichi di polemiche che vanno avanti ormai da troppo tempo: è l’ora del riscatto per la nostra nazionale.

Sembra ormai un copione scritto, una commedia che si ripete da quasi un decennio, puntualmente alla vigilia di una competizione importante che la Nazionale Italiana si appresta ad affrontare. Polemiche per le scelte effettuate dal commissario tecnico, tra gli stessi club, con la Federazione, non fanno altro che gettare benzina sul fuoco su un gruppo di lavoro (quest’anno guidato da Antonio Conte), che per rendere al massimo dovrebbe vivere nella serenità e nell’armonia, che sappiamo essere i presupposti chiave che permettono di raggiungere risultati importanti. Quest’anno, però, sembra davvero si sia raggiunto l’apice di questa spirale inesorabile di tensioni: addirittura si è criticata la scelta dei numeri di maglia, ed in particolare l’assegnazione della numero 10 a Thiago Motta. Coloro che muovono queste critiche, partono dal presupposto che tale maglia rappresenti  l’emblema della classe e della grande fiducia che un Paese ripone nei propri beniamini, ma soprattutto dal paragone che viene fatto coi grandi del passato, essendo stata la stessa indossata da campioni dal calibro di Rivera, Baggio, Totti, Del Piero (solo per citarne alcuni). Pronta, in questi giorni, è arrivata la risposta del gruppo, a dimostrazione del carattere forte di cui questa Nazionale è dotata. Portavoce è stato Daniele De Rossi, uno dei senatori storici che ha difeso a spada tratta il compagno, affermando che chi lo critica dovrebbe sciacquarsi la bocca prima di aprirla. Pochi giorni prima, inoltre, erano balzate alle orecchie dei tifosi anche le dichiarazioni del presidente della FIGC Carlo Tavecchio, anch’egli espostosi per elogiare la preparazione della squadra, sostenendo che la stessa sarà meticolosa e curata nei minimi particolari.

Ad una attenta riflessione, queste continue polemiche non fanno per nulla  bene a tutto il nostro movimento, non facendo altro che alimentare un disinnamoramento dei tifosi, i quali vorrebbero soltanto sentir parlare di calcio giocato, di imprese, di grandi soddisfazioni che la nostra Nazionale ci ha regalato nel corso della storia. Gli imminenti Europei in Francia saranno l’ennesimo banco di prova per i calciatori, ed allo stesso tempo l’unico modo per spazzare via le tensioni e mettere a tacere tutti coloro che non credono più nel calcio nostrano. Vincere quindi è l’unica strada per raggiungere la gloria, per renderci ancora più orgogliosi di essere italiani.

Luca Orefice

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