Come ogni lavoro anche quello del calciatore ha i suoi rischi, che nonostante rientrino nella casistica degli infortuni di gioco non dipendono soltanto dal gioco effettivo, bensì anche da tutta una serie di fattori scatenanti che possono essere prevenuti a seconda dei casi.

A riguardo del termine infortunio, non esiste un’unica definizione internazionalmente riconosciuta, ma varie interpretazioni a discrezione del metro di giudizio con cui se ne valuta l’entità:

  • La time-loss definition si basa sui giorni (sessioni) di allenamento o partite persi a seguito di un evento traumatico/contusivo.
  • La tissue injury definition considera la gravità e la superficie di tessuto (osseo, muscolare, tendineo, legamentoso) danneggiato.
  • La medical assistance definition è espressione di una diagnosi medica.

La UEFA adotta la time-loss definition con la seguente classificazione:

  • Infortunio lieve (da 1 a 3 giorni)
  • Infortunio minore (da 4 a 7 giorni)
  • Infortunio moderato (dagli 8 ai 28 giorni)
  • Infortunio grave (superiore ai 28 giorni)

Gli infortuni si suddividono in:

  • Infortuni traumatici, tra cui: stiramenti, distorsioni, contusioni, fratture, dislocazioni.
  • Infortuni da usura, in cui si manifesta una sindrome dolorosa del sistema muscolo-scheletrico in assenza di traumi o patologie, tra cui: tendiniti, borsiti.
  • DOMS (delayed onset muscle soreness), non sono considerati dei veri e propri infortuni, bensì come dolori muscolari post-partita/allenamento che avvertono i calciatori che hanno giocato su superfici diverse (con erba naturale/sintetica, scivolose per la pioggia, dure/ghiacciate dalla neve). I DOMS (di cui fanno parte anche i famosi crampi) rientrano nella categoria degli infortuni da usura solo nel caso in cui comportano la perdita di sedute da allenamento.

L’incidenza degli infortuni si esprime con un dato statistico, che prende in considerazione un range di 1000 ore relativo all’esposizione di gioco/allenamento. Anche i fattori di rischio hanno una classificazione ben precisa:

  • Fattori intrinseci, che riguardano esclusivamente l’analisi dei dati corporei di un determinato calciatore, come: infortuni precedenti, riabilitazione inadeguata, sesso, flessibilità, forza muscolare, asimmetrie di forza, età, capacità aerobica, dimensioni corporee, arto dominante, stabilità posturale, allineamento anatomico, morfologia del piede, tempi di reazione; elencati in ordine decrescente di importanza.
  • Fattori estrinseci: che non riguardano l’analisi dei dati corporei di un determinato calciatore, come: livello delle competizioni, ginocchiere protettive, taping delle articolazioni, abilità tecniche, calzature, superficie di gioco.

Gli infortuni più frequenti, che rientrano nella casistica dei minori/moderati, si verificano come conseguenza delle interazioni tra cattive condizioni della superficie di gioco e debolezza muscolare/instabilità articolare. La loro incidenza dipende anche dai carichi di lavoro, non a caso la maggior parte di essi si registrano nei periodi di preparazione pre-campionato in cui l’intensità degli allenamenti è superiore rispetto a quelli effettuati a stagione in corso.

Da studi statistici susseguitisi negli anni, sono emersi talvolta dati contrastanti in merito alla relazione che intercorre tra cause e conseguenze degli infortuni; prendiamo in esame quelli più autorevoli:

  • 1977 in Svezia gli autori Renstrom, Peterson, L. and Edberg B. scrivono Valhalla artificial pitch at Gothenburg, a two-year evaluation. Rapport Naturvandsverket. Da tale report emerge che l’incidenza degli infortuni di gioco è uguale sia su campi artificiali che naturali.
  • 1985 la West Berlin Soccer Federation pubblica un report in cui emerge che l’incidenza degli infortuni di gioco è maggiore sui campi naturali rispetto a quelli artificiali. Di seguito i valori di incidenza rilevati su 230 campi di gioco per 380.000 ore totali di pratica controllate: 6 per 1000 ore su erba naturale; 8 per 1000 ore su campo sterrato; 4 per 1000 ore su erba artificiale
  • 1996 gli autori Arnason, , Gudmundsson, A., Dahl, H. A. and Johannsson, E. scrivono Soccer injuries in Iceland sullo Scandinavian Journal of Medicine and Science in Sports, 6, 40-5. Da tale studio emerge che l’incidenza degli infortuni di gioco è maggiore sui campi artificiali rispetto a quelli naturali.
  • 2005 al 1st World Congress of Sports Injury Prevention tenutosi alla Linköping University a Linkøping in Svezia gli autori Ekstrand, M. Hägglund, T. Timpka presentano Artificial turf versus natural grass: is there a difference in injury risk?. Da tale studio emerge un numero di infortuni pari a 357, con i seguenti valori di incidenza rilevati per 38.692 ore totali di esposizione: 9 per 1000 ore su erba artificiale, di cui: 5 infortuni traumatici; 3.2 di incidenza infortuni da usura; 7 per 1000 ore su erba naturale, di cui: 7 infortuni traumatici; 7.6 di incidenza infortuni da usura.

Data la discordanza dei dati emersi negli anni nelle varie indagini in merito, attualmente è diffusa tra i ricercatori l’ipotesi dell’unicità degli infortuni, in quanto elementi di fondamentale importanza come: tempi e modalità di adattamento al cambio di superficie, reale impatto del cambio di superficie sull’indolenzimento muscolare, relazione tra frequenza delle vibrazioni d’impatto e danni a tessuti, negli studi precedenti non sono mai stati presi in considerazione con apposite analisi specifiche e sistemiche.

Ultimi aspetti in merito agli infortuni, ma non meno importanti dei precedenti, sono la prevenzione ed i tempi di recupero degli stessi; ne sono responsabili gli staff medici delle squadre di calcio. Essendo gli infortuni quasi sempre non prevedibili, benché un calciatore applichi nei suoi allenamenti degli esercizi di prevenzione (per tenere i suoi muscoli, tendini, legamenti nella migliore forma possibile) non è matematicamente escluso dalla possibilità di incappare in infortuni di vario genere, infatti la prevenzione può garantirgli un abbattimento delle percentuali di incidenza, ma non la totale incolumità. I tempi di recupero invece sono quel lasso di tempo che intercorre tra il verificarsi di un infortunio e la sua completa guarigione.

Fonte dati statistici: Valhalla artificial pitch at Gothenburg, a two-year evaluation. Rapport Naturvandsverket West Berlin Soccer Federation Soccer injuries in Iceland – Scandinavian Journal of Medicine and Science in Sports Artificial turf versus natural grass: is there a difference in injury risk?

Fabio Palliola

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