piattaforme di trading

Per le tantissime persone che investono nel forex, ovvero nelle contrattazioni relative al mercato valutario, questo è un periodo particolarmente interessante. Le coppie di valute, che nel forex sono sempre l’oggetto degli investimenti, sono fortemente influenzate dall’andamento delle tensioni in Ucraina, dal costo elevato delle materie prime e dall’inflazione. Le congiunture macroeconomiche del momento stanno quindi influendo in maniera tale da avere ripercussioni, sia positive che negative sugli investitori.

A tenere banco sono soprattutto alcune coppie di valute che possono essere considerate “classiche”, ovvero quelle maggiormente utilizzate e che non dovrebbero mai essere sottovalutate. La prima di queste riguarda l’andamento Euro – Dollaro, ovvero la capacità della Moneta Unica Europea di guadagnare terreno nei confronti del dollaro e viceversa (per la coppia Dollaro – Euro). Molto importanti sono anche le performance valutarie che influiscono su Dollaro e Yen, il quale rappresenta un punto di riferimento importante nel mercato valutario asiatico.

Come scegliere le coppie di valute

Come spiegato su Corsoforextrading.net, il miglior sito per imparare il forex, per investire sui mercati valutari è necessario scegliere una piattaforma di trading a cui affidarsi. In generale è fondamentale utilizzare dei broker certificati, e di conseguenza in possesso di tutti i requisiti di sicurezza, per ottenere il grado più alto di affidabilità. Inoltre le migliori piattaforme si caratterizzano anche per altri vantaggi, come ad esempio:

  • Cataloghi ampi.
  • Depositi minimi contenuti.
  • Massima facilità di utilizzo.
  • Ottimi strumenti di gestione.
  • Sistemi di aggiornamento news.
  • Possibile copy trading.

L’ampiezza del catalogo rappresenta un aspetto da soppesare con cura, soprattutto per chi decide di investire sulle coppie di valute. È infatti utile, per chi è legato a questa tipologia di operazione, scegliere un broker che preveda un buon numero di asset, in modo da poter diversificare il proprio portafoglio forex. A tal riguardo è sicuramente utile anche mantenersi sempre informati, in modo da prendere in considerazione anche le valute che non rientrano tra quelle più famose e maggiormente acquistate.

Il deposito minimo è generalmente abbastanza contenuto su quasi tutte le piattaforme per il trading online e può andare da un minimo di 10 euro ad un massimo di 250. In generale quindi i broker permettono di muoversi in questo settore anche facendo dei piccoli test, con importi contenuti. Tuttavia è sempre utile ricordare che per i principianti può essere fondamentale iniziare usando la modalità demo, ovvero la simulazione degli investimenti, in modo da capire quale effetto questi potrebbero produrre nel corso del tempo.

Andamento attuale delle principali coppie

In questo periodo così complesso dal punto di vista macroeconomico, l’euro sta continuando a perdere terreno nei confronti del dollaro. Questo è dovuto principalmente a due motivi: l’inflazione che continua a colpire pesantemente il Vecchio Continente e i dati relativi al peggioramento della fiducia dei consumatori. Per questo motivo vi sono molti investitori che in questo periodo continuano a “puntare” sulla coppia Dollaro – Euro nonostante i dati sul lungo termine prevedessero una ripresa della moneta europea nei mesi primaverili.

Il dollaro si sta continuando a rafforzare anche nei confronti dello yen giapponese a causa di un peggioramento delle condizioni economiche del Giappone, evidente soprattutto dai dati economici del Paese relativi al mese di febbraio. Anche la Sterlina del Regno Unito sta generalmente continuando a perdere un po’ di terreno nei confronti del biglietto verde, ma anche in questo caso potrebbe trattarsi di un fenomeno passeggero, destinato a non perdurare più di qualche settimana.

Infine poi anche l’euro, così come la valuta statunitense, in questo periodo sta acquisendo valore nei confronti dello yen giapponese. In questo caso si tratta di una “sfida” tra chi ha al momento una condizione meno favorevole, in quanto entrambi le aree hanno presentato dati non positivi ma l’economia del Vecchio Continente ha subito attualmente un rallentamento inferiore rispetto a quella del Giappone.

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