Domenica la F1 gareggerà in Canada dopo due gare europee. Il circuito di Montreal  si snoda sull’isola artificiale di Notre-Dame, costruita per l’Expo del 1967, ed è presente sul calendario del Circus dal 1978 con solo due eccezioni: 1987 e 2009. Il tracciato è stato battezzato e successivamente, dopo la sua morte, dedicato a Gilles Villeneuve  nel 1982. Ma oltre al nome del piccolo canadese di Saint-Jean-sur-Richelieu , un altro nome spicca su tutti quando pensiamo a questo Gran Premio: Michael Schumacher. Il Kaiser vanta ben 7 vittorie tra cui una nel 94 sulla Benetton e le restanti sei con la Ferrari. Memorabile la vittoria del 1998.

Ritornando al circuito il suo layout è un misto di chicane e curve lente interrotte da lunghi rettilinei ed è per questo che viene considerata una pista “stop and go”. L’ultima chicane posta nei pressi dell’entrata dei box è una delle più difficili curve da affrontare poiché un ingresso sbagliato porta ad un sobbalzo della vettura  sui cordoli e di conseguenza alla “verniciatura” del muro dei campioni. Molti piloti, anche campioni del mondo, sono andati a sbattere contro quel muro.

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In questo circuito sarà importante la trazione e quindi sarà interessante vedere se la Ferrari, con i tre gettoni spesi per questo Gran Premio, è riuscita ad avvicinarsi alle Mercedes che per il momento non ha ancora portato nessun aggiornamento per la loro Power Unit. A livello aerodinamico invece vedremo un pacchetto molto scarico poiché non ci sono curve veloci  e poi per non perdere velocità di punta nei tre lunghi rettilinei. Altra componente interessante in questa gara è l’impianto frenante. Le frenate si susseguono senza lasciare il tempo per un raffreddamento adeguato. Proprio per questo i dischi utilizzati a Montreal presentano più forature per il raffreddamento e si vedrà un brake duct differente da tutte le altre piste.  Anche gli pneumatici saranno un’incognita interessante. Il circuito si presenterà ai piloti poco gommato, quindi con poca aderenza e soprattutto si avrà un degrado termico molto elevato causato dalle brusche accelerazioni dopo le curve lente. In Canada rivedremo le SuperSoft (banda rossa) e le Soft (banda gialla) utilizzate già a Monaco, ma il rendimento sarà completamente nuovo, causa la natura diversa delle due piste.

Anche quest’anno il Gran Premio del Canada risulta essere una delle gare più interessante di tutto l’anno e speriamo solo che Domenica ci sarà da divertirsi.

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Raffaele Russo

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