Dopo le elezioni Regionali nel Partito Democratico c’è molto caos, Renzi lo sa bene e sta affrontando una serie di problematiche dovute alla sconfitta elettorale.

Caso Liguria

Il primo problema di Matteo Renzi è Lella Paita. Toti ha vinto, non di troppo, ma è il nuovo governatore della Regione governata fino a poco tempo fa da Burlando. I renziani stanno provando a dare la colpa a Pastorino, il quale insieme a Cofferati, Civati e SEL, hanno costruito una lista che ha ottenuto una buona percentuale. Su di loro gli strali del cerchio magico renziano, ma a Roma sanno bene che le colpe sono legate al fatto che Paita evidentemente non era la candidata giusta. Al Nazareno le colpe sulle scelte elettorali finiscono su Luca Lotti e due ministri liguri finiti nel mirino: Orlando e Pinotti. Non hanno fatto il loro dovere e non hanno fatto la differenza. Sui due pende una possibile tagliola. Il caso non finirà così facilmente.

Caso Veneto

In Veneto la candidata renziana Moretti è stata doppiata dal candidato leghista e questo ha creato non pochi malumori per l’atteggiamento del classico “candidato renziano” che cerca di prendere i voti moderati, ma perde sia quel ceto, sia quelli di sinistra. Qui il disastro è più evidente, ma sul tema non c’è ancora una soluzione.

Caso Campania

Vincenzo De Luca ha vinto, con i voti in più portati da Ciriaco De Mita, ma ha vinto. Il problema è, ora, risolvere la questione della Legge Severino: cosa succederà? Sarà sospeso per 18 mesi? Il punto è che sarà proprio Renzi a doverlo sospendere sentiti gli organi competenti. Complicato, perché una delle regioni più importanti del Sud Italia finisce in un buco legislativo con un candidato eletto che sarebbe sospeso.

Caso rimpasto di governo

Sono voci, ma voci fondate. Renzi vorrebbe dare uno scossone al Governo ed al Parlamento, per farlo avrebbe intenzione di fare un rimpasto, nel suo mirino sono finiti: Marianna Madia, Giuliano Poletti, Federica Guidi e Stefania Giannini. Quando? Non si sa, probabilmente a settembre, ma è tutto da verificare. I grattacapi di Renzi sono legati a molte questioni, innanzitutto il partito di Angelino Alfano, NCD, soffre ogni giorno di più a stare in maggioranza: De Girolamo, Quagliariello, Schifani e Lupi vorrebbero tornare ad Arcore, da Silvio Berlusconi, nell’ottica della ricostituzione del centrodestra. In più, il caso di Mafia Capitale è arrivato in Parlamento: nell’inchiesta è finito anche il sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione, uomo vicino al ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Bloccare il nuovo partito di sinistra

Matteo Renzi sta cercando di fermare la fuoriuscita dal Partito Democratico della Sinistra interna: Orlando è il giovane turco finito nel mirino del Presidente del Consiglio, l’idea sarebbe quella di sostituirlo con un ministro bersaniano. In questo caso fermerebbe D’Attorre, o tenterebbe di bloccare anche Fassina, i quali stanno lavorando per costituire un nuovo soggetto politico alla sinistra del PD con Civati, Vendola, Ferrero.

 

– Redazione

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