Le strade del male
Fonte: https://www.publimetro.com.mx/mx/entretenimiento/2020/08/13/estrenan-trailer-the-devil-all-the-time-com-tom-holland.html

“Le strade del male” o con il più calzante titolo originale The devil all the time è il nuovo film originale Netflix diretto da Antonio Campos con un cast d’eccezione.
Un racconto corale in cui il vero fulcro della storia è la cornice stessa dell’opera.

le strade del male
Bill Skarsgård e Michael Banks in una scena del film. Fonte: movieplayer.it

La vera protagonista de “La strada del male” è la religione

Attraverso la voce di Donald Ray Pollock, narratore onnisciente ma al contempo autore dell’omonimo romanzo “La strada del male”, lo spettatore viene trasportato all’interno delle vite di tre famiglie di cui il regista ci mostra le vicende a partire dagli anni ’50 fino agli inizi degli anni ’70.
Il tutto avviene in un’America rurale, più precisamente in tre delle sue contee: Ohio, West Virginia e Midwest.

Quella narrata ne “La strada del male” è un’America che per redimersi dalla guerra fa della religione qualcosa di becero, estremista, ma soprattutto asfissiante.
È, infatti, l’unica forma di sollievo che l’America stessa riesce a donare al suo popolo che, non avendo altro a cui appellarsi, vi si aggrappa con tutte le sue forze.
È ciò che succede al soldato semplice Willard Russal (Bill Skarsgård) che dopo essere tornato dal Pacifico dove ha combattuto la guerra contro i Giapponesi non riesce a rimuovere della sua mente le immagini strazianti a cui ha assistito. Una fra tutte, però, condizionerà per sempre la sua vita: la crocifissione di un suo commilitone da parte dei nemici.
Ciò lo porterà a vivere la religione, una volta tornato a casa, in maniera decisamente distorta.
Ed è proprio da qui che “La strada del male” ha inizio: Willard sposa Charlotte (Haley Bennet), una dolce cameriera incontrata sulla strada del ritorno a casa; da lei avrà un bambino, Arvin, interpretato da un sempre più eccelso Tom Holland.

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Bill Skargard e Haley Bennet in una scena del film. Fonte: movie player.it

L’amore folle e disperato di Willard per Charlotte lo porterà a tentare qualsiasi cosa pur di salvarla dal tumore che la sta divorando dall’interno: egli si appellerà con tutte le sue forze all’unica cosa in grande di conferirgli una speranza concreta: la fede. Willard giungerà addirittura a sacrificare Jack, l’amato cane di famiglia, pur di tenere al suo fianco Charlotte.

Ma purtroppo, la fede non basta a salvarla. Al contrario: essa porterà via ad Arvin anche il padre, che distrutto dalla perdita della moglie, deciderà di ricongiungersi a lei nella speranza di una vita dopo la morte. È forse proprio questo il punto cruciale della narrazione di “La strada del male”: ad Arvin toccherà farsi carico dell’estrema eredità del padre. Egli è stato educato secondo una visione distorta della religione e, soprattutto, è stato abituato ad avere una percezione della vita in cui vendetta e violenza sono delle risposte necessarie per sopravvivere alle ingiustizie del mondo.

Ma l’intricato intreccio di storie e personaggi de “La strada del male” ha inizio anni prima, proprio quando Willard è tornato a casa dalla guerra: la madre di quest’ultimo ha infatti pregato ogni giorno affinché il figlio tornasse a casa sano e salvo dal campo di battaglia, promettendo a Dio che lo avrebbe dato in sposa alla giovane ed estremamente devota Helen Hatton (interpretata da una Mia Wasikowska che pare quasi essere una comparsa per quanto poco compare nelle storia) se quest’ultimo avesse esaudito le sue preghiere.

Il destino, però, vuole per loro due strade diverse: ciò nonostante, troveranno entrambi le loro anime gemelle di lì a poco. Per Helen la svolta giungerà dopo aver conosciuto e sposato il reverendo Roy Laferty (Harry Melling): da lui avrà una bambina, Lenora (Eliza Scanlen), ma la loro storia d’amore avrà presto un tragico epilogo. Ray infatti, in preda a deliri religiosi, ucciderà Helen per poi provare a riportarla in vita. Afflitto dal dolore del fallimento e della perdita, Roy tenterà di fuggire e di ricominciare la sua vita da peccatore lontano da lì, ma non arriverà molto lontano: egli infatti incrocerà il suo cammino con quello di una strana coppia che gli offrirà un passaggio. Per un folle scherzo del destino, Carl (Jason Clarke) e Sandy (Riley Keough) si sono conosciuti nello stesso bar dove Willard ha incontrato Charlotte, luogo dove le due donne lavoravano. I due diventeranno la coppia di serial killer de “La strada del male”, annoverando fra le loro vittime lo stesso Roy Laferty.

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Robert Pattinson in una scena del film . Fonte: movieplayer.it

Lenora, rimasta orfana, rimarrà alle cure della madre di Willard, a cui pochi anni dopo verrà affidato lo stesso Arvin. I due si troveranno insieme a condividere il loro status di orfani ma ben presto creeranno un legame pari a quello di due fratelli di sangue. Arvin, allontanatosi definitivamente dalla religione dopo aver visto a cosa aveva spinto il padre, si predisporrà un po’ come il protettore della pia Lenora, creatura ingenua e fortemente devota. Sarà proprio la sua devozione e la sua ingenuità a farla avvicinare al nuovo reverendo Preston (Robert Pattinson), che altro non è che un dongiovanni e un manipolatore.

Egli rigira i dettami della religione a suo favore, sfruttando la fede cieca di Lenora solo per soddisfare i suoi appetiti sessuali. L’ambigua relazione tra i due continua finché Lenora non gli confessa di essere rimasta incinta: a questo punto de “La strada del male” Preston fa di tutto per far credere alla giovane che si è accaduto tutto solo nella sua testa e, soprattutto, che il bambino che porta in grembo è solo il frutto del suo peccato.
I sensi di colpa installati nella mente di Lenora la porteranno a tentare il suicido, ma proprio mentre sta per farlo si rende del enorme peccato che stava per commettere: mettere fina ad una vita, anzi, due.
Decide, quindi, di tenere il bambino e continuare felice la sua vita con lui, ma per un ironico quanto crudele scherzo del destino, Lenora non riuscirà a liberarsi del cappio che lei stessa si era infilata al collo, finendo così impiccata contro la sua volontà.

Tom Holland in una scena del film Fonte:tomshw.it

Venuto a conoscenza del reale motivo della morte della sorella, Arvin decide di tener fede agli insegnamenti del padre e di metterli in pratica:  “Ci sono tanti figli di puttana buoni a nulla, lì fuori. Devi solo aspettare il momento giusto.”
Sono queste le parole che gli risuonano in testa quando, con la pistola del padre stretta nella mano, si reca in chiesa ad uccidere il reverendo Preston che, se pur in punto di morte, continua a negare ogni sua implicazione nella vicenda della sorella.

Anche se per un senso di giustizia, Arvin ha ucciso un uomo ed è quindi costretto a scappare e lasciarsi tutto alle spalle. Fa, quindi, l’autostop e viene raccolto da una coppia: purtroppo, non una coppia qualunque. Il destino del giovane si è infatti mescolato con quello dei serial killer Carl e Sandy. Carl, che riesce a trovare la fede solo ascoltando esalare l’ultimo respiro dalla bocca delle sue vittime, è deciso a fare di Arvin l’ennesimo “modello” della sua collezione di fotografie di morte.
Ma le cose, questa volta, non vanno come aveva previsto: Arvin, rendendosi conto che qualcosa non va riesce ad anticipare le mosse di Carl e, dopo averlo ucciso, si trova costretto a sparare anche a Sandy.

Di nuovo in fuga, stavolta per un duplice omicidio che senza saperlo ha reso giustizia a molti, Arvin decide di recarsi presso la sua vecchia dimora dove finalmente tenterà di dare una degna sepoltura ai resti del suo cane, sacrificato anni addietro dal padre. Qui, viene raggiunto dallo sceriffo della contea che è sulle sue tracce: non tanto per adempiere al suo dovere, quanto più per far tacere il ragazzino. Egli è infatti il fratello della serial killer Sandy che Arvin ha ucciso e di cui ha scoperto un oscuro segreto: Sandy, infatti, si faceva ritrarre mentre aveva rapporti sessuali con persone decedute. Lo sceriffo Lee Bodecker (Sebastian Stan), che per pure caso è anche lo sceriffo che si presentò da Arvin la sera della morte del padre, sta però spettando di essere rieletto per rinnovare la sua carica e non può permettersi che informazioni di questo tipo compromettano la sua credibilità. Decide quindi di sparare al ragazzo che con prontezza di riflessi gli spara per legittima difesa. Riuscirà a scappare ancora Arvin, nella sua ultima fuga de “La strada del male”, o meglio, nell’ultima fuga a noi mostrata, in preda alla stanchezza e alla paura, dopo aver finalmente chiuso dietro di se un capitolo distruttivo della sua vita.

Sebastian Stan nei panni dello sceriffo Lee Bodecker Fonte: hitc.com

La favola nera di Campos

Lo sceriffo corrotto, il reverendo ossessionato e quello perverso, la coppia di “fotografi – serial killer”: sembrano essere tutti antagonisti di quella che appare come una favola nera.
Il romanzo di Pollock, “La strada del male”, compresso in due ore e venti, perde un po’ della sua forza proprio perché non si riesce a dare il giusto spazio a tutte le tematiche. Tuttavia, a questa piccola pecca, si trova rimedio con una regia d’eccellenza: Campos riesce, infatti, a rendere al meglio ogni pensiero, espresso o inespresso, muovendosi tra campi lunghi e primi piani.
Molti sono i primi piani dedicati ad Arvin: un accento posto ad attirare per l’attenzione sul suo volte giovane ma deciso.
Lui, che per la legge è colpevole ma che in realtà è il più innocente ed umano dei personaggi, manifesta nel suo sguardo e con il suo silenzio la consapevolezza di ciò che c’è bisogno di fare e la pazienza nell’attendere il momento giusto per agire.

Chiara Primouomo

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