Nonostante le stime sul debito pubblico, al rialzo nel 2015 (133,1% sul 133%) e in deciso calo nel 2016 (130,6% invece di 131,9%), arrivano buone notizie dalla Commissione Europea che ha aggiornato le stime sul PIL italiano: è prevista una crescita di +0,6% nel 2015 (invariata rispetto alle previsioni di febbraio) e di +1,4% nel 2016 (+0,1%). «Sostenuta da fattori esterni positivi, l’economia italiana torna a crescere nel 2015 e la ripresa si rafforzerà nel 2016», spiega Bruxelles.

Per Bruxelles l’aumento del PIL a +0,6% nel 2015 è sostenuto «soprattutto dall’export aiutato dal deprezzamento dell’euro». E «nonostante le banche siano ancora appesantite dai crediti deteriorati e i tassi reali d’interesse resteranno relativamente alti, si prevede che l’aumento degli export sbloccherà lentamente nuovi investimenti in attrezzature mentre le condizioni del credito miglioreranno gradualmente».

Sul fronte debito pubblico, invece, la Commissione Europea prevede che il debito «abbia un picco attorno al 133% nel 2015, nonostante le privatizzazioni in atto che valgono circa lo 0,5% del PIL».

Parole confortanti anche dal Commissario europeo per gli affari economici e monetari, Pierre Moscovici, il quale ha affermato che «Una vera ripresa ciclica è ormai in corso, anche i dati lo confermano. Per l’Italia la sfida maggiore è l’elevato debito con la crescita che resta debole perciò bisogna articolare una politica di bilancio prudente con un’agenda di riforme che resta ambiziosa».

Fabio Palmiero

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