Il movimento green europeo “Let’s do it! World” lancia una sfida che punta a fermare l’afflusso di rifiuti nel Mar Mediterraneo, e dalla città di Napoli, l’associazione Cleanap della rete “Let’s do it! Italy” coglie l’iniziativa e cerca di sensibilizzare per una partecipazione ampia.
Sabato, infatti, alle soglie dell’estate, verso le ore 10, i cittadini volontari si incontreranno per ripulire la spiaggia antistante allo “Chalet Primavera”, sito a via Caracciolo.
Napoli è una città di mare – affermano gli organizzatori – eppure qui il mare non può essere fruito per mancanza di spiagge valorizzate e balneabili. La spiaggetta che abbiamo scelto è simbolo dell’incuria: abbandonata da tutti e piena di spazzatura.”

Coloro che aderiranno all’iniziativa, dovranno automunirsi di guanti e strumenti adatti, per poter aiutare l’ecosistema marino, che è, ormai, sempre più minacciato dall’incuria generale.
Basti pensare che nostri rifiuti  impiegano tantissimo tempo per biodegradarsi, per esempio, una semplice bottiglia di plastica si smaltisce in mille anni, mentre ad un sacchetto ne occorrono cinquecento, ed anche le cicche di sigarette impiegano a loro volta un paio d’anni.

Tale iniziativa è appoggiata dal Comune di Napoli, e inoltre azioni analoghe di pulizia delle acque saranno presenti in contemporanea in tutta Italia. Si potrà osservare il resoconto della giornata tramite l’hashtag Twitter “#salviamoilmare”.
La campagna si rivolge a tutte le persone che hanno a cuore la questione ambientale e le sorti del Mar Mediterraneo, e l’intento è di estendere l’informazione e la sensibilizzazione all’intera città. La giornata di sabato servirà a portare una maggiore consapevolezza ai cittadini sul tema della tutela dell’ambiente, soprattutto perchè l’iniziativa, gestita da gruppi di attivisti volontari, si è prefissa alcuni scopi:  spingere i governi a rendere più severe le legislazioni per l’installazione di impianti di depurazione, introdurre tecniche moderne per lo smaltimento di rifiuti, realizzare più sistemi fognari, battersi per lo spostamento delle discariche a cielo aperto che sfiorano le coste del mare.

Chiara Esposito

Foto @Cleanap

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