Dopo circa quindici anni di proteste e ricorsi, sembra che il “Cantariello”, sito di stoccaggio disposto per l’emergenza rifiuti del 2001, finalmente sarà svuotato e bonificato.

Il sito di stoccaggio nella zona Cantariello, posto a metà tra le campagne di Casoria ed Afragola, a due passi dai centri commerciali Ikea e Leroy Merlin, fu creato per tamponare la forte emergenza rifiuti che colpì vari comuni della provincia di Napoli. Il commissario straordinario delegato per l’emergenza rifiuti in Campania, nel febbraio 2001, autorizzò qui lo scarico di una quantità divenuta ben presto imprecisata di rifiuti provenienti dall’area metropolitana di Napoli. Ad essi però, a causa della mancata sorveglianza, negli anni successivi si sono aggiunti gli sversamenti illegali di rifiuti speciali, spesso aggravati da roghi tossici e dalla conseguente dispersione nell’aria di sostanze velenose.

cantariello-1La discarica del Cantariello fu sottoposta a sequestro da parte della Magistratura già ad agosto del 2001, poi dissequestrata più volte per permetterne svuotamenti parziali di rifiuti.
Nel 2003 il Commissario Regionale stanziò i fondi necessari per la bonifica dell’area interessata, ma l’operazione fallì per far fronte ad un’altra emergenza. Tuttavia, nel 2012 il Comune di Casoria riuscì ad affidare all’ARPAC un’analisi dei rifiuti classificandoli in “rifiuti speciali non pericolosi”- CER 19 12 12, composti comunque da altri materiali misti.

Dopo varie peripezie per l’assegnazione dell’appalto (varie ditte, dopo l’assegnazione di tale appalto, vi hanno rinuciato), finalmente sono partiti i lavori finanziati dalla UTA (Unità Tecnica Amministrativa), quantificabili in circa 1.5 milioni di euro.

Per Enzo Canfora, sindaco di Casoria, e per l’assessore all’Ambiente Pasquale Tignola, si tratta di «una battaglia vinta insieme ai cittadini e ai comitati, che in questi anni hanno tenuto sempre alta l’attenzione sul problema, che alla fine ha trovato una soluzione».

Una risoluzione che i cittadini di Afragola e Casoria attendono da anni e che potrebbe contribuire al recupero ambientale di una grave piaga del territorio, a patto che non venga svolta con superficialità ed approssimazione.

Tonia Lisbino

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