NAPOLI –  A fronte degli episodi di macro e microcriminalità degli ultimi mesi e giorni, è scattata l’allerta sicurezza.

Ieri, 7 ottobre, si è riunito il Consiglio Comunale per dibattere della questione e trovare una strategia per ricostruire la sicurezza del territorio.

Diverse sono state le posizioni nel dibattito: da una parte, chi portava agli occhi di tutti i passi in avanti compiuti nella lotta alla criminalità; dall’altra, chi ritiene ancora grave la situazione della vivibilità del territorio.

Soprattutto, il vice sindaco metropolitano Elena Coccia e il primo cittadino De Magistris hanno sottolineato la collaborazione sociale contro la criminalità e il conseguente miglioramento della situazione sicurezza. Associazioni e movimenti, forze dell’ordine, Consiglio e consiglieri, Chiesa locale e singoli parroci e cittadini, tutti insieme, si sono mobilitati e hanno unito le forze per ricostruire la sicurezza territoriale. È stata ritrovata quindi una coordinazione e collaborazione tra cittadino e istituzione. Ed è questo il piano su cui l’Amministrazione vuole continuare a lavorare. Mirare ad una rinascita della città ricostruendo la sicurezza quotidianamente: riproponendo l’esperienza dei maestri di strada, l’apertura pomeridiana delle scuole e la facilitazione dei percorsi di uscita dall’illegalità, dando maggior voce e appoggio a movimenti e associazioni contro la criminalità.

È infatti giorno dopo giorno, con opere semplici, che i cittadini partenopei combattono la camorra.

E ancora, De Magistris afferma che per combattere la criminalità e eliminare finalmente il problema “sicurezza del territorio” vi è bisogno di una rivoluzione culturale e dell’abbattimento del binomio politica-mafia che perdura ormai da secoli. Il lavoro deve essere sociale e culturale; i cittadini hanno bisogno dell’appoggio delle istituzioni e non della loro repressione.

L’Amministrazione quindi si dichiara contraria alla proposta di militarizzazione del territorio: “Le Mafie non si sconfiggono con le logiche sicuritarie, perché la logica del divieto non porta lontano”, controbatte alla proposta il primo cittadino.

Al termine della giornata, il dibattito sul problema della ricostruzione della sicurezza del territorio si è concluso con i seguenti provvedimenti: il rafforzamento del presidio militare, con l’aggiunta di 200 uomini; l’attivazione delle 300 apparecchiature di sorveglianza; l’approvazione della mozione “Lotta alla criminalità, la sicurezza pubblica come fattore di sviluppo di una città sostenibile” con la quale, tra le altre cose, il sindaco De Magistris si fa portavoce delle istanze  del Consiglio Comunale in materia; e la richiesta dell’istituzione di un tavolo tecnico per organizzare e coordinare il lavoro delle associazioni e dei volontari. 

Lucia Ciruzzi

 

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