È proprio il caso di dirlo: come back Walter Mazzarri. Il tecnico di Livorno, dopo le esperienze di Napoli e il primo esonero in carriera con l’Inter, si è cimentato in una sfida completamente nuova, approdando al Watford in Premier League.

La squadra della famiglia Pozzo dopo un inizio difficile si sta levando parecchie soddisfazioni, essendo al decimo posto nel campionato inglese e soprattutto esprimendo un gioco in stile “mazzarriano”: intensità, ritmo e ripartenze veloci. Era impensabile credere in un nuovo miracolo Leicester City, visto le tante big inglesi, ma Mazzarri è riuscito a vincere sia contro Mourinho per 3-1, grazie alla reti di Capoue, Zuniga e Deeney; e sia all’Emirates contro l’Arsenal per 2-1 con le marcature di Kaboul e del solito Deeney. Insomma, il Watford sta facendo un’ottima stagione, e molto del merito va all’allenatore ex Napoli, che ha voluto giocatori in grado di capire subito le sue indicazioni: stiamo parlando di Roberto Pereyra, Stefano Okaka, Camilo Zuniga, Josè Holebas, Valon Behrami e infine Mauro Zarate e Mbaye Niang, arrivati nel mercato di gennaio.

Il gioco del mister di Livorno è il classico: squadra molto compatta in pochi metri, ripartenze veloci e le ali che sono il fulcro del suo gioco. Il modello è quello, ma a differenza del 3-5-2 di Napoli, l’ex Inter adotta principalmente il 3-4-3 o il 3-4-2-1, anche se in alcuni occasioni è passato anche alla difesa a 4: i fedelissimi sono Britos, Behrami e Zuniga, già avuti al San Paolo, che sono in grado di incarnare perfettamente le idee di gioco del mister, mentre in avanti il punto di riferimento è Troy Deeney, attaccante inglese classe 1988 e attuale capocannoniere della squadra con 7 reti. In attacco spesso hanno giocato Okaka e Amrabat, ma l’arrivo di Mauro Zarate e soprattutto Mbaye Niang potrebbe aver cambiato le gerarchie, visto che il francese ha segnato nell’ultima partita disputata contro il Burnley.

Mazzarri
Walter Mazzarri, 55 anni, alla guida del Watford

Dunque si può  dire che Walter Mazzarri pian piano si stia facendo strada in un campionato non facile come quello della Premier League, e a tal proposito, ha rilasciato un’interessante intervista alla “Gazzetta dello Sport”, in cui affronta vari temi relativi all’attualità e al suo passato. Ecco le sue parole: “Avevo voglia di mettermi in discussione e di affrontare un’esperienza diversa. La Premier mi ha sempre affascinato. C’erano state altre richieste, ma ho scelto il Watford perché mi sono trovato in sintonia con le idee del presidente Gino Pozzo. Ho chiesto solo una cosa: un dialogo continuo e diretto con lui”.

SULL’ESPERIENZA ALL’INTER – “Penso che il tempo sia stato galantuomo. C’erano molte attese, come è lecito nel caso di un club come l’Inter, ma nel giudizio sui risultati non si tenne conto dell’effettivo valore della rosa. Pochi mesi dopo il mio arrivo ci fu un cambio storico al vertice del club, con il passaggio delle consegne da Moratti a Thohir. E poi mi ritrovai con diversi calciatori in scadenza. Prima della svolta societaria eravamo secondi, poi scivolammo al quinto posto, ma quella era l’esatta dimensione dell’Inter di allora”.

ALL’OMBRA DEL VESUVIO – “A Napoli ho il ricordo di una splendida avventura. Vincere la Coppa Italia e riportare la squadra in Champions dopo Maradona sono stati risultati eccezionali. Mi porto dietro anche il rapporto con i giocatori e i napoletani. Napoli-Real? Gli azzurri possono giocarsela. E’ arrivato finalmente il momento di superare gli ottavi. Tifo per il Napoli. Non ho dimenticato l’amarezza dell’eliminazione con il Chelsea nel 2012, quando il gol di Ivanovic nei supplementari ci fece salutare l’Europa. Quel Chelsea avrebbe poi vinto la Champions”.

Insomma, Walter Mazzarri è tornato ed è pronto a far volare il suo Watford.

Salvatore Cantone

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