Spesso capita nelle catene di fast food che un dipendente debba allontanarsi dalla cucina al momento della cottura di un cibo perchè un cliente si presenta alla cassa per ordinare. Ciò può comportare errori e la conseguente insoddisfazione da parte dei consumatori, specialmente i più esigenti.

Per far fronte al problema l’azienda californiana Miso Robotics ha messo a punto Flippy, un braccio robotico in grado di cucinare in completa autonomia hamburger sulla piastra. Il robot-cuoco aiuterà i dipendenti in caso di bisogno a preparare i panini togliendo la carne dalla piastra al momento giusto.

Per compiere il suo lavoro alla perfezione Flippy si serve di un sistema di visione 3D e di sensori che rilevano dimensioni degli oggetti e temperatura esterna. Grazie a queste sue peculiarità il braccio robotico sa prendere autonomamente decisioni e comprendere in base alla consistenza dell’hamburger e la temperatura della piastra quando togliere la carne dal fuoco e riporla sul tavolo.

Flippy non è progettato per sostituire i dipendenti dei fast food nel loro lavoro, ma per aiutarli in caso di necessità. Il robot messo a punto dalla Miso Robotics è in grado soltanto di cucinare la carne, ma a riporla nel panino e a servire i clienti ci penseranno i colleghi in carne ed ossa.

Per ora Flippy è in fase di test ed è presente soltanto in un ristorante della nota catena americana Caliburger. Il dipendente robotico ”è stato assunto” con un contratto di sei mesi in modo da poterne valutare la potenzialità. Ad oggi sia i responsabili che i dipendenti del ristorante in questione si sono detti pienamente soddisfatti del lavoro svolto dal braccio robotico.

Gli sviluppatori della Miso Robotics, fieri del successo che la loro invenzione sta riscuotendo, hanno annunciato che in futuro progetteranno altri 50 esemplari di Flippy che saranno impiegati in varie catene. Per aggiudicarsi le prestazioni del robot bisognerà spendere circa 60000 dollari, cifra che non sembrerebbe spaventare i titolari di alcune note catene di fast food americane. Chissà, magari un giorno avremo l’occasione di vedere Flippy all’opera anche in Italia.

Eugenio Fiorentino

 

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