Dal 1 Novembre  l’uscita del classico del fumetto Diabolik è affiancata dal suo “altro” DK , sempre firmato Astorina, ma come tengono a precisare dalla stessa casa editrice: “DK non è Diabolik”.

Eppure, leggendo il nuovo albo è difficile non pensare al famoso ladro dagli occhi di ghiaccio, le affinità non sono poche: DK , come Diabolik, indossa la caratteristica tuta nera, lo sguardo è in entrambi glaciale, il soggetto è sempre uno spietato ed enigmatico ladro alla guida di un’accattivante Jaguar, ma a differenza dell’emblematico protagonista, DK presenta una cicatrice sull’occhio destro e nessuno è certo della sua esistenza, si parla di un’ombra nella notte, quasi una leggenda metropolitana, un uomo senza volto e senza nome. L’unico ad essere ossessionato da tale “presenza” che crede fermamente essere un uomo in carne ed ossa, è un ispettore molto simile a Ginko nei modi e nelle fattezze, ma non è Ginko.

Nelle prime vignette risalta immediatamente il caratteristico SWIISSS del pugnale, che in DK diventa SWIIISHH. Anche l’ambientazione non è la stessa, gli eventi non si svolgono a Clerville, ma in una città moderna che sembra concepita sulla base delle metropoli americane. Un altro particolare significativo è il logo DK sulla copertina:  solo due grandi lettere d’argento, tagliate nel centro (in riferimento alla cicatrice del nuovo protagonista), un logo d’impatto, perfetto su una copertina fuori dal comune, dipinta ad olio da Matteo Buffagni.

DK
DK work in progress

L’esperimento non era sconosciuto ai fan, già nel 2012 l’Astorina lo annunciò con  “ DK work in progress” e lo ribadì l’anno seguente nello speciale “Lo so chi non sono”, ma solo il mese corrente rappresenta la vera prova del nove con la prima uscita della miniserie “ DK il morto-il massacro-la trappola” , 72 pagine a colori spillate in un formato all’americana (17×26), differenze strutturali  concepite per un pubblico più ampio, internazionale.

Nella prima pagina dell’albo Mario Gomboli racconta ai suoi lettori come è nata l’idea:

« Mi sono sempre chiesto come sarebbe stato Diabolik se le sorelle Giussani, creandolo, avessero fatto riferimento ai fumetti americani invece che al feuilleton francese di inizio secolo scorso. O semplicemente avessero trovato modo di conciliare quelle due fonti di ispirazione. Col passare degli anni, di tanti anni, mentre Diabolik cumulava successi su successi, consolidava la sua posizione “nell’immaginario collettivo degli italiani” evolveva nella grafica e nella psicologia, ho continuato a pensare a un’altra sua possibile realtà. Per intenderci: una realtà che stesse a Clerville come Clerville sta alla nostra. Una realtà parallela diversa, deviata, riconducibile per qualche elemento a quella che i lettori conoscono da cinquant’anni… ma chiaramente “altra”. Così è nato DK ». Il risultato promette bene e l’azzardo sembra riuscito perfettamente.

In questo quadro, tuttavia, manca uno dei personaggi fondamentali: Eva Kant, o meglio la sua “altra”. Quando farà il suo ingresso? Per molti lettori è già chiaro il posto preso dalla ladra Bionda, ma resta oscuro il suo ruolo e il rapporto che avrà nel comic con DK. Nel terzo episodio dell’albo appare una figura enigmatica con un grande mantello che ne cela le fattezze e un cappuccio sul viso, ma un particolare colpisce il lettore: si vedono chiaramente due occhi verdissimi e delle sopracciglia sottili delineare uno sguardo tanto deciso quanto femminile. Che si tratti proprio dell’”altra” Eva Kant? Il mistero per ora non viene svelato, si attendono sviluppi importanti nella prossima uscita “DK il ratto-il giudice-l’incontro”.

DK
DK (la prossima uscita)

Tutto lascia immaginare un grande finale di stagione per il 2016. DK resterà all’ombra di Diabolik o prenderà il suo posto? Ai fan la sentenza.

Scheda tecnica:

Soggetto di Mario Gomboli
Sceneggiatura di Tito Faraci
Disegni di Giuseppe Palumbo
Copertina di Matteo Buffagni 

 

Alessia Centi Pizzutilli

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