Depilazione femminile Autore Bruce Mars Fonte Unsplash.com
Fonte immagine: unsplash.com / Autore: Bruce Mars

Come è cambiato, per le donne, il modo di approcciarsi alla cura della bellezza nel corso dei secoli? Rispondere in maniera completa a questa domanda vuol dire scrivere un libro, un vero e proprio tomo. Tra i tanti capitoli, spicca quello dedicato all’eliminazione dei peli superflui.

Al giorno d’oggi, nel campo della depilazione esistono diverse tecniche permanenti – e al riguardo è molto interessante il confronto tra due delle metodologie principali in questo articolo di lasermilano.it – ma in passato le donne hanno dovuto combattere la peluria senza il supporto della tecnologia, spesso ricorrendo a trattamenti dalle origini antiche.

Quali sono? Come si sono evoluti nei secoli? Scopriamo assieme la risposta nelle prossime righe dell’articolo.

L’eliminazione dei peli nella preistoria

Qualcuno potrà rimanere sorpreso ma sì, nella preistoria si procedeva all’eliminazione dei peli. Ovviamente il fine non era estetico, ma legato all’eliminazione dei geloni e dei parassiti.

Attenzione, però: il superamento delle problematiche di sopravvivenza ha rappresentato lo spartiacque che ha portato, con il tempo, a iniziare a mirare al miglioramento della propria bellezza.

Con sopravvivenza non si intende solo quella dall’attacco di organismi patogeni, ma anche il fatto di uscire indenni dalle battaglie (in questo caso, però, si parla di un’esigenza che, nell’età della pietra, riguardava esclusivamente gli uomini). Chi aveva capelli o barba, infatti, poteva essere afferrato facilmente dagli avversari.

La depilazione nell’antico Egitto

La depilazione femminile era un momento della cura del corpo tenuto in grande conto ai tempi della civiltà egizia. Sulle rive del Nilo era consolidata l’usanza, per le donne, di eliminare i peli del pube attraverso composti a base di resina. Il corpo femminile glabro era considerato simbolo di purezza. L’unica eccezione consentita a questa regola non scritta erano i capelli.

Depilazione femminile nell’antichità classica

La depilazione femminile era centrale pure nei contesti della Grecia antica e di Roma. Per la prima delle due civiltà citate, la donna con i peli veniva relegata ai margini della società; la peculiarità fisica appena menzionata, infatti, era considerata un segno di appartenenza ai ceti bassi.

Come andavano le cose, invece, ai tempi di Roma? In maniera non molto diversa. La civiltà romana, come dimostrano le numerose vestigia che si possono oggi ammirare nei musei di tutto il mondo – rasoi realizzati in rame, pinzette create a partire da conchiglie, antenate della crema depilatoria preparate con lo zucchero, etc. – vedeva la depilazione femminile come un simbolo denotante aristocrazia.

Una nota aneddotica in merito alla depilazione con lo zucchero: secondo diverse teorie accreditate, ne avrebbe fatto uso una delle donne più affascinanti del mondo antico, la regina d’Egitto Cleopatra.

Dal Medioevo a oggi

Nel Medioevo iniziò a diffondersi, nei Paesi europei, un punto di vista che considerava il pelo sul corpo femminile come un dettaglio da nascondere. Non si premeva per la sua eliminazione, ma non si invitava neppure a mostrarlo.

Facendo un lungo salto avanti del tempo, non si può non citare la tendenza, radicata alla corte della regina inglese Elisabetta I, che vedeva la fronte femminile alta come segno di bellezza. Questo trend portò numerose donne nobili non solo a eliminare le sopracciglia, ma anche a tagliare le primissime file di capelli.

Bisognerà aspettare il 1700 per assistere a una grande rivoluzione per l’estetica femminile: l’invenzione del rasoio, immesso in commercio solo nel 1915, da parte di Jean-Jacques Perret.

Diventata uno status symbol a partire dagli anni ‘50, la depilazione femminile ha vissuto un piccolo momento di rivoluzione nel ‘68 quando, per le donne, il fatto di non eliminare i peli divenne un modo per decretare la propria libertà sul corpo.

Questa tendenza, seppur con tratti differenti, è tornata a galla nell’ultimo periodo sulla scia del trend social della body positivity, basato sull’intenzione di svincolare il corpo femminile da canoni di bellezza rigidi e basati su magrezza e cura maniacale dell’estetica.  

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