Per comprendere l’importanza del derby di Milano, basti pensare che Inter e Milan sono le due uniche squadre al mondo, della stessa città, ad aver vinto sia la coppa continentale (Coppa Campioni/Champions League) che quella intercontinentale (quest’ultimo record va però condiviso con la città di Madrid). Tuttavia, sarebbe un errore madornale ridurre il derby della Madonnina unicamente ad una sfida tra due compagini che hanno fatto la storia del calcio italiano ed internazionale: il derby è anche questo, ma non solo. Un tempo, circa un secolo fa, il derby era un vero e proprio scontro tra classi sociali: l’Inter era la squadra dei borghesi, coloro che appartenevano alle classi altolocate e che arrivavano allo stadio in motoretta (muturèta, in milanese). Il Milan, invece, era supportato dalle classi popolari, soprannominati dai cugini nerazzurri casciavìt, che in milanese significa «cacciaviti», proprio per indicare l’estrazione operaia della maggior parte dei tifosi milanisti. A loro volta, i tifosi rossoneri soprannominavano i loro cugini baùscia, termine dialettale che significa «sbruffone». Questo divario tra le due tipologie di tifosi andò spegnendosi sul finire degli anni sessanta, fino a svanire del tutto.

IL DERBY OGGI – Manca sempre meno al tanto atteso derby di Milano, che si disputerà domenica sera allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro. Si va verso il sold-out (venduti oltre 70.000 biglietti) per un match che può e deve rappresentare il rilancio di entrambe le compagini, abituate negli ultimi anni a risultati poco esaltanti o, peggio, disastrosi. Quest’anno ci sono tutte le carte in regola per ritornare ai fasti di un tempo: Inter e Milan hanno investito rispettivamente 100 e 90 milioni in questa sessione estiva di calciomercato, cifre importantissime per un campionato “parsimonioso” come quello italiano. Un ruolo determinante nella rinascita di Inter e Milan verrà giocato anche dai due allenatori, Roberto Mancini e Sinisa Mihajlovic, amici di lunga data, un tempo l’uno la spalla dell’altro. L’allenatore marchigiano, subentrato a Mazzarri nel novembre scorso, non è riuscito a riportare subito l’Inter in Europa, chiudendo con l’ottavo posto in classifica. Lo slavo, invece, arriva a sostituire lo sfortunato Inzaghi, che durante tutto l’arco della scorsa stagione non è mai riuscito a dare un’impronta di gioco alla sua squadra e mai ha dimostrato di essere all’altezza del suo ruolo.

NUMERI – Quello che si giocherà domenica sarà la stracittadina numero 215. Nella storia del derby, il bilancio è di 76 vittorie per i nerazzurri, 74 per i rossoneri e 64 pareggi, con 291 gol messi a segno dall’Inter e 287 segnati dal Milan. La prima stracittadina ufficiale si disputò il 10 gennaio 1909 al Campo Milan di Porta Monforte e si concluse col risultato di 3 a 2 per i rossoneri. La partita col maggior numero di gol è un 6-5 a favore dell’Inter del novembre 1949, mentre il maggior scarto di reti si è registrato nel celebre derby del 2001 terminato 6-0 per i rossoneri. Il giocatore con più presenze è la leggenda rossonera Paolo Maldini, con 56 apparizioni, seguito da un’altra leggenda, questa volta di sponda nerazzurra: Javier Zanetti, con 47 presenze. Seguono in questa speciale graduatoria giocatori del calibro di Bergomi (44), Costacurta (43), Rivera (42), Facchetti, Mazzola e Meazza (40). Il giocatore con più reti messe a segno nella stracittadina è l’ucraino Andriy Schevchenko con 14 reti, mentre il giocatore più vincente è l’ex nerazzurro Walter Samuel, che detiene il record di 10 vittorie nel derby consecutive.

Fonte immagine in evidenza: google.com

Marco Puca

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