FRATTAMAGGIORE ― In occasione dell’uscita del libro Canapine, l’autore Orazio Capasso, nonché Consigliere Comunale di Frattamaggiore, annuncia la sua possibile candidatura a sindaco.

Capasso, che da anni milita all’interno del Pd, parte dalla storia della propria città per affermare la volontà di fare qualcosa di più per un paese da un passato grande che, forse, è stato messo per troppo tempo da parte. È ciò che spiega in Canapine, ripercorrendo la storia di Frattamaggiore, in particolar modo la lavorazione della canapa. Non tutti sanno, infatti, che fino agli anni sessanta Frattamaggiore è stato un grande centro di produzione e lavorazione della canapa, richiamando molti lavoratori dei territori limitrofi. Frattamaggiore era tra i maggiori centri esportatori di canapa in Europa. Adesso, quel centro di produzione è solo un ammasso di capannoni fatiscenti e abbandonati. Capasso si dice pronto a voler partire proprio da qui, se mai le elezioni lo decretassero vincitore.

Durante la presentazione del libro, ai microfoni di nanotv esordisce in questo modo: «Ricordo che, tra gli studi classici che ho fatto, una frase che mi è rimasta impressa, una delle più famose di Socrate e che diceva “Conosci te stesso”. Voleva dire che se non conosciamo noi stessi, la nostra storia, la nostra cultura, il nostro territorio, non possiamo conoscere le altre bellezze della natura». Come Capasso ha dichiarato, il territorio di Frattamaggiore ha ancora tanto da dare e può ancora aspirare ad essere un centro produttivo avendo come esempio il passato illustre, tenendo costantemente a mente chi ha reso grande la città. In qualità di Presidente del Consiglio Comunale riuscì, infatti, a far approvare dal consiglio comunale la creazione della statua Canapina in onore di tutte le donne che diedero la vita per dare lustro alla città.

Orazio Capasso non nega la speranza di poter diventare sindaco per mettere in pratica la sua esperienza decennale all’interno del partito, al servizio della comunità. Partirebbe, come spiega, dall’occupazione. Proverebbe a riaprire i capannoni dismessi e rilanciare la produzione di canapa. Come? Cambiando innanzitutto il metodo di produzione, che è ancora rimasto agli anni sessanta. Inoltre la lavorazione della canapa non solo si inserisce perfettamente in un discorso di riqualificazione del territorio ma anche in un discorso di tutela ambientale, perché non inquina. L’associazione Asso Canapè, conclude, vuole riproporre un nuovo tipo di lavorazione, decisamente più meccanica e moderna. Se Frattamaggiore si inserisse in questo discorso di modernizzazione allora si potrebbe ben presto non più parlare di disoccupazione, bensì di occupazione.

Agnese Cavallo

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