Se vi capita di visitare la Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli vedrete, al suo interno, la ricostruzione degli ambienti della casa del medico santo Giuseppe Moscati, con il vero mobilio e gli oggetti originali da lui usati. 891892_493063567407815_1978965606_oMa da dove proviene tutto questo? La risposta è a pochi metri, in Via Cisterna dell’Olio n°10 , la casa di Giuseppe Moscati.

Moscati giunse a Napoli all’età di 4 anni, quando il padre, giudice e presidente del Tribunale di Benevento, fu trasferito alla Corte d’Appello della città partenopea. La famiglia cambiò spesso abitazione, ma è in questo palazzo che Moscati visse gli ultimi anni della sua vita, curando al suo interno molti malati e soprattutto i più bisognosi che non potevano permettersi cure mediche adeguate, e dove vi morì nel 1927. A loro, il medico santo, dedicò la sua vita che aveva come punto cardine l’idea che tutti, laici e non, sono chiamati alla santità e all’aiuto verso il prossimo.

194231247-05c86d22-1fec-4284-b53e-6e9d6014d4f5Oggi il palazzo in Via Cisterna dell’Olio, di proprietà del comune di Napoli, versa in condizioni di  disagio, più grave è la struttura portante con crepe profonde e numerosi segni sulle pareti sia esterne che interne.

L’appartamento dove viveva il santo è stato invece da poco ristrutturato dalla signora Elena Fazio che, da più di 50 anni, abita al suo interno intervenendo, a proprie spese, alla manutenzione dello stabile, per evitare crolli strutturali o che crepe e muffe sui muri, dovute alla forte umidità, rovinino ulteriormente l’abitazione. Le lesioni sono comunque riaffiorate nuovamente perché ci vorrebbero lavori più importanti, con costi impossibili da affrontare per un privato. A peggiorare la situazione la decisione presa dal comune di Napoli di inserire l’edificio  nell’elenco dei beni immobili in dismissione. Il tempo di crisi, i numerosi tagli e i debiti del comune non consentirebbero a quest’ultimo di pagare le ingenti spese che comporterebbero la ristrutturazione dell’intero stabile, preferendo così di metterlo all’asta per poco più di 620.000 euro.Giuseppe Moscati

Per scongiurare la messa all’asta della casa di Moscati, è nata l’idea di raccogliere firme attraverso il sito di petizioni Change.org (clicca qui), sostenuta dalla pagina Facebook “SAN GIUSEPPE MOSCATI – Salviamo il suo studio in via Cisterna dell’Olio n°10” (clicca qui ).

Con l’obbiettivo di chiedere al Sindaco di Napoli e all’Assessore Comunale al Personale Patrimonio e Demanio, che in passato aveva accolto positivamente questa proposta definendo l’edificio un bene storico e culturale importante della città, di rimuovere il palazzo dall’elenco di quelli che saranno messi poi all’asta. Sono 2600 le firme sino ad oggi raccolte, tutte segno del sostegno dei tanti fedeli legati al medico santo o di chi vede il palazzo dove visse e morì Moscati un bene storico della città di Napoli.

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Camera da letto Moscati prima ed oggi

La signora Elena Fazio, in una intervista al Mattino, ha raccontato dei tanti fedeli che pur riuscendo a vedere la tomba del santo nella Chiesa del Gesù Nuovo e la ricostruzioni degli interni con gli oggetti personali di Moscati, sentono10300423_821256561255179_6365810484013151411_n la necessità di entrare nelle stanze e nei veri ambienti dove il santo viveva la sua quotidianità e dove aiutava i malati più poveri, aprendo così la sua casa con piacere a chi ne ha realmente il desiderio o la necessità. In effetti, anche solo guardando la disposizione degli spazi e delle stanze, è possibile capire il pensiero di Giuseppe Moscati, quell’idea di sacrificio per il prossimo evidente nell’aver usato l’ingresso e le zone  più ampie come piccolo ospedale per ospitare i malati, tenendo per se solo la sua camera da letto. Camera dove oggi, su di una scrivania, c’è un registro con messaggi e preghiere rivolte al santo dai fedeli e dalla cui finestra si può scorgere proprio il retro della Chiesa del Gesù Nuovo, dove oggi è sepolto.

Queste le parole della signora Elena Fazio : “È una grande soddisfazione vedere tante persone devote, spesso e volentieri persone giovani, che mi chiedono di visitare la casa. A me non da fastidio, lo faccio per il santo, che oramai reputo come uno di famiglia.” Ha anche raccontato un aneddoto “Anche se reputo Moscati come un mio familiare, non mi è mai apparso. Anni fa ospitai un ragazzino per qualche mese per conto dei servizi sociali. Non gli parlai mai di Moscati, poi un bel giorno lo portai nella chiesa del Gesù, dove c’è la sua statua in bronzo. Lì il bambino mi disse, indicando la statua: ‘Ma quello è il signore che mi è venuto a trovare ieri in camera! Sì, era proprio lui. Aveva anche un camice bianco’ ”.

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Oggi che ricorre l’ 88° anniversario della morte di Giuseppe Moscati, proclamato santo nel 1967 da papa Giovanni Paolo II, è giusto ricordarlo anche attraverso questa raccolta firme che nasce dal cuore di chi vede Moscati come un esempio di laico impegnato nell’amore disinteressato verso il prossimo.

Per la raccolta Firme “Salviamo la casa di moscati” su Change.org:

https://www.change.org/p/salviamo-la-casa-dove-ha-vissuto-e-operato-san-giuseppe-moscati

Pagina Facebook “SAN GIUSEPPE MOSCATI-Salviamo il suo studio in via Cisterna dell’Olio n°10”:

https://www.facebook.com/pages/Salviamo-la-casa-studio-dove-ha-vissuto-e-operato-San-Giuseppe-Moscati/470737919640380

Per il Video della casa di Moscati:

http://video.ilmattino.it/primopiano/napoli_la_casa_di_san_giuseppe_moscati-18835.shtml

Claudia Cepollaro

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