Claudio Lotito è indagato per tentata estorsione. È ciò che emerge dopo le perquisizioni fatte nella mattinata di ieri dagli agenti della Digos, su disposizione della Procura di Napoli titolare dell’inchiesta, negli uffici della Figc, in quello nel centro sportivo della Lazio a Formello, e anche a casa del presidente biancoceleste, a Villa San Sebastiano. Sono stati perquisiti anche gli uffici di via Allegri del presidente federale Tavecchio, e quello di Mario Macalli, presidente della Lega Pro, a Firenze, dove ha sede l’establishment della terza serie. Al momento i due, però, non sarebbero indagati ma tirati in ballo solo in qualità di persone informate dei fatti.

Lotito-gate: le telefonate

L’inchiesta, condotta dai pm di Napoli Vincenzo D’Onofrio, Vincenzo Ranieri, Stefano Capuano e Danilo De Simone e coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, è partita a seguito di alcune telefonate tra Lotito e il dg dell’Ischia Pino Iodice e registrate di nascosto dallo stesso dirigente ischitano, che le ha poi consegnate agli inquirenti. In quella più famosa, nonché l’unica ad essere diffusa dagli organi di informazione, Lotito si augurava che squadre come Carpi e Frosinone mancassero la promozione in A per non compromettere l’incasso dei diritti televisivi del campionato : “Ho detto ad Abodi (presidente della Lega Serie B, n.d.r.) che se mi porta squadre che non valgono un c… tra due o tre anni non c’abbiamo più una lira. Se c’abbiamo Frosinone, Latina, chi li compra i diritti?

Ma nella stessa telefonata, e nelle altre nelle mani degli inquirenti, Lotito diceva anche molto di più. Parlava innanzitutto dei suoi progetti per rimettere in sesto la Lega Pro, proponendo un “anticipo di cassa” dalla Lega di A alla terza serie nazionale (“ma se non troviamo un accordo in Lega pro, non si farà mai”). Faceva pressioni poco velate ai dirigenti di Lega Pro per votare l’approvazione di bilancio secondo i suoi dettami, e avrebbe fatto avere dei contributi alle società dell’ex serie C in cambio dell’appoggio all’elezione a presidente della Lega di terza serie di Mario Macalli.

Lotito-gate: l’inchiesta

Il tutto, a quanto emerge dalle indagini, sarebbe stato fatto da Lotito allo scopo di acquisire una maggiore posizione di forza sia in Figc, sia nella Lega di A (in cui si vantava di avere comunque “già 17-18 voti”) e in quelle minori, e anche a vantaggio dei suoi club, Lazio e Salernitana. Insomma, un vero e proprio meccanismo intimidatorio verso i dirigenti pur di acquisire potere, e che, stanti alcuni commenti su Mario Beretta in Lega A e sullo stesso Macalli in Lega Pro (“contano zero”) lasciano immaginare a cosa mirasse Lotito.

Sull’accaduto, anche la procura federale della Figc aveva aperto un’inchiesta. Il procuratore Stefano Palazzi ha chiesto (ed ottenuto) altri quaranta giorni di proroga alle indagini dal superprocuratore del Coni, il generale Enrico Cataldi, per appurare se quanto detto da Lotito a Iodice circa le pressioni sulle altre squadre prima del voto a Macalli avesse poi avuto un seguito. Quaranta giorni che scadranno a breve, il 16 giugno. Entro quel giorno, la procura Figc dovrà decidere se archiviare il caso o deferire Lotito. Nel secondo caso, il presidente della Lazio rischierebbe una condanna che, sommata alla precedente, potrebbe farlo decadere dalla carica di consigliere federale.

Lotito-gate: le dichiarazioni

Lotito, dopo la notizia delle perquisizioni, è subito partito all’attacco: “Da mesi sono oggetto di una campagna calunniosa e diffamatoria il cui fine è ostacolare l’opera di risanamento del calcio che sto faticosamente contribuendo a portare avanti. Consapevole di questo, mesi addietro avevo presentato alla Procura di Roma una denuncia per diffamazione e calunnia (nei confronti di Iodice, n.d.r.) Ho massima fiducia nella magistratura e confido che chiarisca in breve tempo la mia posizione al fine di trasformare i miei accusatori in accusati”.

Fiducioso nella magistratura si è dichiarato anche il suo principale accusatore, Iodice, che ha aggiunto: “Non ritengo di essere artefice di niente, l’ho fatto solo per dovere di giustizia perché il calcio appartiene alla mia vita e l’ho fatto solo per il bene del calcio [..]se ci saranno responsabilità che si accerteranno a carico di persone ritenute artefici di condotte penalmente sanzionate è giusto che l’azione penale abbia il suo corso”.

La Figc, in una nota, ha fatto sapere che Tavecchio è stato ascoltato dalla procura di Napoli in qualità di persona informata dei fatti: “In relazione alle operazioni di indagine in corso svolte dalla procura di Napoli, questa mattina il presidente della Figc, Carlo Tavecchio è stato ascoltato in qualità di persona informata dei fatti ed ha assicurato la massima collaborazione da parte della Federazione”, sottolineando la volontà di trasparenza e la correttezza del presidente federale.

In tutto ciò, Lotito ha deciso di rinunciare alla delicata trasferta di Spalato al seguito dell’Italia, un tipo di appuntamenti al quale non era mai mancato dalla sua elezione in poi, probabilmente per tenersi fuori il più possibile dal clamore mediatico e non distrarre gli azzurri nel cammino verso l’Europeo. Una cosa però è certa, a prescindere da come si svilupperà la vicenda : dopo gli scandali del calcio scommesse nelle serie minori, e lo scandalo mondiale della FIFA, per il povero e malandato pallone sembra proprio non esserci un attimo di pace.

Fonte immagine in evidenza: sport.sky.it

Fonte virgolettati: google.it / repubblica.it /gazzetta.it /sport.ilmessaggero.it / rainews.it

Michele Mannarella

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