Doppia condanna per Rafa Benitez, dopo le frasi pronuciate al termine della sfida di domenica contro il Parma. La prima, quella del giudice sportivo, costa al tecnico spagnolo solo una giornata di squalifica; la seconda, quella dei media, è invece decisamente più severa: “…è don Rafé che non è degno del nostro calcio”.

I FATTI –  Tutto nasce alla fine della partita Parma-Napoli, di domenica. Il Napoli, in piena corsa per la Champions League con le due romane, pareggia 2-2 al Tardini contro un tenace Parma ormai retrocesso, in una partita nervosa e piena di polemiche. Al triplice fischio finale succede un po’ tutto, specie tra Mirante ed Higuain che non arrivano alle mani solo per il pronto intervento di altri giocatori in campo che evitano una scazzottata, e anche Benitez si fa coinvolgere dal nervosismo pronunciando ad alta voce, secondo quanto riferiscono gli ispettori della Procura Figc presenti a bordo campo , una frase poco lusinghiera nei confronti di tutto il calcio di casa nostra: “Questo è il calcio italiano di m…”.

Probabilmente quello di Benitez era uno sfogo colorito nei confronti dell’arbitro, reo di non aver punito il comportamento dei giocatori gialloblu negli ultimi minuti di gara, intenti a perdere tempo prezioso pur di difendere il risultato. Probabilmente, perché sia Benitez che il resto della rosa hanno deciso per il silenzio stampa fino alla fine del campionato, e quindi non ci è data di sapere la versione del mister spagnolo. Azzardando un’ipotesi, la pratica di perdere tempo usata dai giocatori del Parma, non proprio decoubertiana ma ormai comune a tutte le latitudini e in tutte le categorie (Napoli inclusa), deve aver fatto imbestialire i partenopei già arrabbiati (con sé stessi, vogliamo ipotizzare) per aver buttato al vento un’occasione d’oro di portarsi a ridosso delle due romane nella lotta per un posto nell’Europa che conta. E il cattivo umore è esploso al fischio finale, a sangue ancora caldo e a mente poco lucida.

LE POLEMICHE – I media tradizionali, chiaramente, non si sono lasciati sfuggire l’occasione per salire in cattedra, come spesso accade in questi casi : Benitez è un irresponsabile, dovrebbe guardare ai suoi errori anziché puntare il dito contro gli altri (su questo punto difficile non essere d’accordo), non è degno del nostro calcio e nemmeno della passione di Napoli, se ne dovrebbe andare e via discorrendo. Polemiche esagerate e miopi, che ricalcano quelle della stampa francese contro Ibrahimovic che qualche settimana fa pronunciò qualcosa di analogo rivolto al campionato transalpino.

Che Benitez abbia sbagliato è fuori discussione, ma diamogli il beneficio di aver esternato un pensiero a voce alta e soprattutto a sangue caldo. Che, più in generale, da noi abbia appreso l’arte della facile polemica e della “rosicata”, anche questo è evidente. Ma francamente, se volessimo partire dalle sue frasi per fare un po’ di riflessione, ci viene difficile dargli torto.

E SE AVESSE RAGIONE? – Come gli si può dare torto, ad esempio, guardando proprio alla situazione del Parma? La Uefa lo scorso anno negò alla società ducale la licenza per partecipare alle coppe europee, e questo avrebbe già dovuto suonare come campanello d’allarme. Eppure qualcuno ai piani alti del nostro calcio ha fatto finta di nulla, avallando anzi anche i quattro cambi di proprietà in pochi mesi (tra i quali Manenti, finito in galera) per poi ritrovarsi il Parma fallito a febbraio per un insostenibile debito e neanche i soldi per pagare gli steward, e con il serio rischio di non poter disputare le rimanenti partite e lasciare così il campionato a 19 squadre. Così, pur di mantenere la regolarità del campionato, la federazione ha deciso di prendere alcuni milioni di euro destinati alle casse dei club retrocessi e darli al Parma per le spese necessarie a portare a termine il torneo.

Come si può dar torto a Benitez, se ci ritroviamo Tavecchio, presidente federale, che prima pronuncia frasi velatamente (ma nemmeno poi tanto) razziste e poi chiede a gran voce che vengano vietati gli striscioni negli stadi? E sempre per rimanere in tema spalti, come si può dar torto a Benitez se assistiamo alla chiusura della Curva Sud di Roma dopo la partita contro il Napoli per degli striscioni pesanti e di cattivo gusto (ma che in verità non hanno violato alcuna norma), e poi vediamo revocare la squalifica alla curva della Juventus dopo che alcuni dei suoi tifosi hanno lanciato delle bombe carta in Curva Filadelfia nel derby contro il Torino, provocando 9 feriti? (Fermo restando che non si capisce perché debbano pagare migliaia di persone per un comportamento sbagliato tenuto da poche unità).

Come si può dare torto a Benitez quando assistiamo in campo e negli spogliatoi a risse da far west una domenica sì e una domenica no? A cominciare dal suo gioiello Higuain, ma possiamo prendere come esempio anche la scazzottata con relative denunce di Tonelli e Denis, o il tentativo di strangolamento di Mexès a Mauri in Lazio – Milan. A proposito, potremmo citare proprio Mauri e la sua presenza in campo da capitano biancoceleste dopo i suoi trascorsi con la giustizia, specialmente dopo che un mese fa è stato coinvolto nuovamente nelle indagini sul calcio scommesse da Hristiyan Ilievski, “lo zingaro”, a capo di un’organizzazione che truccava i risultati sportivi, ma non è nostra intenzione sostituirci ai giudici e ai pm e dare sentenze prima del tempo e quindi evitiamo di annoverarlo nel calderone.

Per restare in casa Lazio, invece, potremmo citare invece Lotito, che è anche vice di Tavecchio, il quale in una conversazione telefonica con il dirigente dell’Ischia Iodice (resa pubblica dallo stesso Iodice) affermava che la presenza in serie A di piccoli club come il Carpi o il Frosinone sarebbe assolutamente deleteria per lo spettacolo e il business del campionato, in barba a qualsiasi merito sportivo.

Benitez: un campanello d’allarme per la Serie A

L’elenco di problemi e difetti del nostro calcio è ancora lunghissimo, e ci vorrebbero ancora fiumi di lettere per scriverne. Dopo questo breve elenco, siete ancora sicuri di voler dare torto a Benitez? Non è mania di protagonismo il nostro essere voce fuori dal coro, e neanche un’esigenza da perseguire a tutti i costi, ma preferiamo fare una riflessione e un po’ di sana autocritica sul nostro calcio, al contrario di quei media che si sono prodigati in un j’accuse forte e severo senza attenuanti. Quasi sicuramente Benitez intendeva dire altro, ma comunque, se c’è chi ha torto, forse sono proprio alcuni miopi e frettolosi media.

Fonte immagine in evidenza: telemetro.com

Fonte vitgolettati: google.it

Michele Mannarella

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