Alessandro D’Urso è un fotografo che ha ritratto tantissime icone dello spettacolo, passando dalle rock star agli scrittori, dal mondo del cinema agli attori di teatro, fino alla moda. Nel corso degli anni i suoi lavori sono stati pubblicati su numerosi giornali e riviste.

Nella sua carriera ha realizzato più di 100 cover di album di artisti italiani ed internazionali lavorando con le più importanti etichette discografiche ed artisti come: Bjork, Patty Smith, Luciano Pavarotti, Vasco Rossi e tanti altri. Ha collaborato, in particolare, con Pino Daniele con il quale ha anche diretto ben 11 video musicali. A quasi un anno dalla scomparsa dell’icona della musica italiana, Alessandro D’Urso ha voluto raccontare i suoi 20 anni di lavoro con quest’ultimo in una mostra al Palazzo delle Arti di Napoli (PAN), accessibile al pubblico a partire dal 16 Ottobre fino al 10 Gennaio 2016.

"Addòve!" 20 anni con Pino Daniele in una mostra di Alessandro D'urso al Palazzo delle Arti di Napoli.
“Addòve!” 20 anni con Pino Daniele in una mostra di Alessandro D’urso al Palazzo delle Arti di Napoli.

A seguire la nostra intervista ad Alessandro D’Urso.

Il 16 Ottobre ci sarà la mostra tanto attesa dedicata interamente a Pino Daniele. Come si sente a riguardo, consapevole del fatto che Pino non è più con noi?

“Sono emozionato, ovviamente, investito di una responsabilità che il mio lavoro porta ad avere, ma allo stesso tempo felice”.

Al di là del rapporto lavorativo avevate anche rapporti interpersonali?

“Si, quando lavori 20 anni con una persona è ovvio che, oltre al discorso puramente professionale e lavorativo, ci sia un rapporto personale, di amicizia, altrimenti non è possibile lavorarci tutto questo tempo”.

Qual’è stato il vostro primo incontro?

“Il nostro primo incontro fu nel 1990 in cui feci un servizio fotografico con lui per una rivista che si chiamava “King”, per cui io lavoravo. Lo fotografai e quando andai in casa discografica per sapere quali foto avesse scelto, mi dissero che Pino aveva scelto una foto come copertina del disco, che era “Che Dio ti benedica”. Da lì è iniziato tutto.”

Com’è stato lavorare con Pino?

“Questa può essere considerata una domanda retorica. Io sono napoletano, sono cresciuto con Pino, quindi era un’esperienza che si rinnovava tutti i giorni”.

Lei ha lavorato con tante icone dello spettacolo, è soddisfatto del suo lavoro?

“Certo, per fortuna sono sempre riuscito a fare quello che mi piaceva con i giornali che mi piacevano, quindi sono estremamente soddisfatto”.

Qual’è stato il suo percorso lavorativo? Com’è arrivato a questi risultati?

“Ho iniziato facendo quello che non fa più nessuno adesso, ovvero facendo l’assistente di un fotografo con il quale ho lavorato per due anni, imparando, guardando, “rubando” con gli occhi. Praticamente quello che nessuno fa adesso almeno per quanto riguarda la fotografia, visto che la tecnologia e la fotografia digitale fanno sì che ognuno si possa sentire fotografo con il proprio telefono già a 12 anni. Infatti, non sono molti i fotografi che si soffermano nel fare un lavoro di un certo livello”.

Daniele De Pascale

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