Meravigliosa prestazione delle due superstar, che combinano per 82 punti e si tengono nella serie. Il secondo match point di Golden State sarà a Cleveland.

Ci siamo guadagnati un altro giorno di vita. Queste le parole di LeBron James alla fine di una gara-5 che passerà alla storia. Era tutto pronto alla Oracle Arena per celebrare il titolo, tanto che la NBA aveva dato il permesso a Green di poter entrare all’interno del palazzetto in caso di vittoria. Ma il 23 e Kyrie Irving non erano dello stesso avviso: 82 punti combinati con il 61% dal campo. È la prima volta che due giocatori della stessa squadra realizzano 40+ punti in una partita di Finali. E, così, nella notte tra venerdì e sabato (ore 3.00) i Cavs avranno la possibilità di portare la serie a gara-7.

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DUE CONTRO TUTTI – Segnare 41 punti alla difesa di Golden State non è semplicissimo per un singolo giocatore. Era infatti capitato solo 7 volte nelle 103 partite precedenti di questa stagione, ad opera di quattro giocatori: Damian Lillard (3 volte), Kevin Durant (2 volte), John Wall e Kyle Lowry (1 volta). Però, questi 82 punti complessivi realizzati da James e Irving hanno, naturalmente, tutt’altro sapore. Chiamate ad un win or go home alla Oracle Arena, dove gli Warriors avevano perso una sola volta in questi playoff (vs Oklahoma City), le due superstar si sono letteralmente caricati la squadra sulle spalle, prendendosi la responsabilità di forzare un tiro dopo l’altro. Nel secondo tempo – dove la partita è girata – con loro in campo non c’è stata praticamente partita: 42 punti di Net Rating tra le due squadre. Irving, in particolare, ha giocato sicuramente la sua miglior partita della carriera. Qualche mese, dopo l’ultima partita di Kobe Bryant contro i Cavaliers, il nativo di Melbourne aveva svelato l’importanza del n.24 dei Lakers nello sviluppo del suo gioco, di quanto lo avesse studiato quando era un bambino. Questa notte, in alcuni frangenti, la somiglianza è stata totale. Quel che rende ancor più straordinaria la prestazione di Irving è che, nonostante abbia forzato la gran parte dei tiri presi, la reale percentuale al tiro – che tiene conto della differenza tra un canestro di due o tre punti o ai liberi – dice 82.4%. You gotta be kidding us!
giu-14-2016 09-34-13Assolutamente non da meno è stato il Re, che stanotte: ha superato i 1000 punti nella post-season (nono giocatore a farlo), è divenuto il giocatore con più partite con 20+ punti nei playoff superando Jordan (174), è il primo giocatore da Shaquille O’Neil nel 2001 a mettere a referto 40+ punti, 15+ rimbalzi e 5+ assist in una gara Finals. Il numero, però, più interessante è che nei cosiddetti elimination games ha un numero pari di vittorie-sconfitte (8-8) e delle medie sensazionali: 32 punti, 11 rimbalzi e 6 assist. Dominante.

 MATCH POINT N°1 ANNULLATO – Che Draymond Green fosse fondamentale per Golden State non lo scopriamo certo oggi, non a caso è l’unico giocatore presente in tutte le 88 vittorie stagionali. Eppure, nonostante la prestazione superlativa di LeBron e Irving, i maggiori problemi dei campioni sono arrivati nella metà campo offensiva, nonostante uno strepitoso Klay Thompson da 37 punti. Se nel primo tempo Steph e compagni erano riusciti a tenere testa ai Cavs possesso dopo possesso, realizzando 11 triple con il 52% da tre. Di lì in poi, il nulla più assoluto. Nella seconda frazione di gioco la percentuali sono crollate – arrivando a toccare quota 26% dal campo – a causa di una difficoltà nella circolazione della sfera, che ha portato ad un numero maggiore di tiri forzati (58%). Harrison Barnes, uno degli eroi di gara-4, ha tirato 3/21 dal campo, sbagliando dei tiri fondamentali nell’ultimo periodo che avrebbero portato la squadra a due soli possessi di svantaggio.

COME STA CURRY? – Non lo sappiamo. La sensazione è che non stia bene come lui dice. Negli ultimi giorni ha annunciato che non prenderà parte alla spedizione olimpica a Rio quest’estate. Secondo il Los Angeles Daily News‘, Steph avrebbe consultato un ortopedico nel sud della California. E la risonanza magnetica avrebbe rilevato problemi ad entrambe le spalle e le ginocchia, che potrebbero costringerlo all’operazione una volta terminata la stagione.

Michele Di Mauro

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