MILANO – I rossoneri hanno cambiato 4 allenatori nelle ultime 3 stagioni calcistiche; con essi anche tantissimi moduli. L’ultimo radicale cambiamento legato alle posizioni tecnico-tattiche dell’11 iniziale è avvenuto recentemente, durante la sosta del campionato a causa degli ultimi turni delle qualificazioni ad Euro 2016, Sinisa Mihajlovic (subentrato ad un discontinuo Pippo Inzaghi) ha modificato, e con esso i risultati, il 4-3-1-2 in un 4-3-3.

CHE TIPO DI 4-3-3 è? – Quello del tecnico serbo non fa sconti sullo spirito di sacrificio che ha sempre distinto i team dell’ex calciatore dell’Inter. E’ un 4-3-3 di contenimento, ottimo per le ripartenze, con due adattati dietro la punta principale: Carlos Bacca. Adattati perché da un lato c’è Jack Bonaventura, che dopo l’interno, la mezz’ala ed il trequartista ora è stato spostato (mantenendo un rendimento ottimale, se non superiore) ad ala offensiva sulla sinistra. Sull’altra fascia la sorpresa è stata Alessio Cerci: schierato per la prima volta a Torino (pareggio esterno per 1-1) sulla fascia destra (quella che occupava nel Torino stesso con Ventura nel 2014) e da lì mai più tolto. Nel mezzo, i soliti mastini: Montolivo, un Bertolacci semi ritrovato, ed ad alternanza Kucka e De Jong, quest’ultimo messo un po’ da parte negli ultimi tempi.

Mihajlovic: rivoluzione di risultati

Da quando il Milan gioca col 4-3-3 non è ancora arrivata una sconfitta: ben 5 risultati utili in campionato con 3 vittorie (una delle quali a Roma contro la Lazio nella miglior prestazione a livello stagionale) e due pareggi (l’ultimo, un po’ sottotono rispetto alle ultime uscite, dove l’Atalanta meritava qualcosa in più a San Siro). Con questa modifica ad opera di Mihajlovic probabilmente i problemi del Milan resteranno ancora molti. Ma sta di fatto che Sinisa può contare su un potenziale offensivo molto pericoloso e proficuo, con Luiz Adriano sempre scalpitante dalla panchina e senza contare un Balotelli indisponibile da più di un mese. La difesa, acerrima lacuna, sembra sia tornata a respirare: 3 goal subiti in 5 partite non sono il massimo ma stando a prima, il progresso è notevole.

I pro del cambio modulo sono palesi: 11 punti in 5 partite (2,20 a partita) a differenza dei 9 ottenuti nelle prime 7 uscite, dove i rossoneri hanno subito 13 dei 16 goal totali del campionato. Ancora c’è molto da lavorare, ma se il Milan non è ancora affondato, merito è di Mihajlovic e di questo inedito 4-3-3.

Fonte immagine in evidenza: google.it

Raffaele Cianni

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