Era il 17 Ottobre 2010 era il Gran Premio di Australia, quello di Philipp Island, e a vincere fu Casey Stoner. 6 anni dopo circa un Ducati torna sul gradino più alto del podio e lo fa con un grandissimo Andrea Iannone. L’argento va al compagno di scuderia Dovizioso, terzo Lorenzo seguito da Rossi e Marquez.

LA GARA: E’ stato un week end che prometteva benissimo per l’Italia. La prima fila al Red Bull Ring era tricolore contro una seconda (composta da Lorenzo, Marquez e Vinales) spagnola. La gara non delude le premesse. Alla partenza è Valentino Rossi quello che più fa sperare. Il pesarese dopo poche curve si porta subito in testa. Ne bastano altre 3 a Iannone per riportarsi in testa. Comincia uno scontro avvincente tra il pilota italiano e le due Ducati, che si conclude con una serie di attacchi sbagliati da parte di Rossi che scivola in quinta posizione in combutta con Marquez, che supera al secondo giro. Nel duello di testa s’inserisce l’altra Yamaha quella di Lorenzo che tenta l’affondo con i piloti della sua futura scuderia. Il duello è vinto dalle ducati e grazie ad un’incredibile manovra è il Dovi a portarsi in testa al decimo giro. Tra i due inizia un inseguimento mozzafiato al quale neanche il campione del mondo in carica, Jorge Lorenzo, riesce a partecipare. Le due rosse sfrecciano sul circuito Red Bull. La svolta avviene al giro numero 21 con Iannone che supera Dovizioso e si porta in testa al traguardo. Le due Ducati continuano fino all’ultimo a darsi battaglia ma alla fine a spuntarla è Iannone, che dopo 6 anni porta la propria scuderia sul gradino più alto del podio. A 9 anni dall’ultima volta la Ducati riesce a riproporre una doppietta con il secondo posto meritatissimo di Dovizioso. Terzo il futuro ducatista ora in Yamaha Lorenzo. Quarto Rossi seguito da Marquez.

Iannone: Dopo i tanti scivoloni, dopo tante cadute (anche nel corso di ottime gare) Andrea Iannone vince la sua prima gara nella classe MotoGP. Il pilota italiano che già si era guadagnato nelle qualifiche la pole position in Austria, vince meritatamente questo GP ed è il leader di una doppietta storica per il motociclismo italiano e quello Ducati. Caparbietà, aggressività sono tutte le caratteristiche che rendono un pilota grande. Se poi nei box a sorreggerti e incoraggiarti c’è una bella donna come Belen Rodriguez di certo le motivazioni a far bene aumentano. Iannone corre una gara perfetta.  Non molla mai la presa. Né all’inizio quando a superarlo è un monumento della storia del motociclismo come Valentino Rossi, né durante quando a superarlo è il compagno di scuderia, né alla fine quando con tempi da capogiro fissa mantiene ottimamente la testa della corsa.” È incredibile, è difficile spiegare questa emozione. E’ la mia prima vittoria in MotoGp con la Ducati. Ho lavorato quattro anni con questo gruppo incredibile che mi ha sostenuto fino alla fine. So che a fine stagione chiuderò la mia esperienza qui, ma credo che abbiamo ancora un ottimo presente e questo è il modo migliore per continuare. Sono felicissimo. In griglia ero nervoso, in avvio sono partito piano e ho cercato di controllare la situazione per poi attaccare alla fine.Dovizioso era velocissimo e forte in staccata, poi il divario fra la gomma dura e morbida non era così ampio e la differenza l’ha fatta la condotta di gara”

Dovizioso: La fortuna aiuta gli audaci e nella scelte delle gomme Andrea risulta fin troppo scrupoloso. Non rischia, non vince, ma conduce una gara stellare. La sua è una gara da 9 perché il 10 quest’oggi possiamo darlo solo a Iannone. Dovi corre e gareggia con uno straordinario agonismo contro il passato e il futuro della Ducati, Iannone e Lorenzo.  A fine gara è severo con se stesso specialmente per la scelta delle gomme che gli è costata di fatto la vittoria, risulta però soddisfatto per la prova e per la doppietta del suo team: “Ci tenevo a vincere qui. Peccato per la scelta delle gomme. Abbiamo lavorato bene, avevo una moto fantastica con cui mi trovavo benissimo, ma senza avere lo stesso grip di Iannone, soprattutto alla fine. Non ho mai spinto al 100%, né io né lui, perché sapevamo di non poter rischiare di arrivare alla fine senza gomma. Abbiamo tirato solo alla fine: io cercavo di avvicinarlo in frenata perché lì ero più forte e lo avrei potuto battere, ma non ne avevo abbastanza. Peccato, ma è bellissimo poter festeggiare una doppietta Ducati”

Lorenzo: Lo squalo torna sul podio. Approfitta degli errori degli avversare e rosicchia 4 punti a Marquez con un terzo posto importantissimo. Le Ducati erano irraggiungibili oggi, ma lui la gara la fa ed è anche di grande livello. Supera il rivale Rossi dopo pochi giri e giunge anche anche davanti a lui. A confermare ciò sono le sue parole, intervistato nel post-gara. “Per me è come una vittoria perché le Ducati oggi erano di un altro mondo. Noi pian piano ci siamo avvicinati, a inizio gara andavo più forte rispetto a Iannone, ma lui stava risparmiando la gomma. Per il momento penso al 100% alla Yamaha, possiamo vincere delle gare e provare a rimontare in campionato.

Rossi e Marquez: Sono loro le due grandi delusioni. Quarto e quinto.  Valentino parte bene ma poi sbaglia. Arriva quarto ma a molto da recriminare a se stesso. Valentino sbaglia le staccate decisive. Nel finale spinge, prova a raggiungere Lorenzo ma non trova il guizzo giusto: “Salire sul podio sarebbe stato bello, soprattutto su questa pista dove sapevamo che avremmo sofferto un po’. La gara è stata bella, sono arrivato vicino a Lorenzo ma non abbastanza, non sono riuscito ad attaccarlo. Eravamo entrambi in difficoltà in frenata e in accelerazione, ma lui è stato più bravo. Mi prendo questi 13 punti e mi preparo per Brno”. Nonostante la brutta caduta nelle libere e i conseguenti problemi alla spalla Marquez svolge un’ottima gara. Il quinto posto di oggi non risulta deleterio ai fini della classifica (Perde 4 punti su Lorenzo,2 su Rossi), anche se il campionato è ancora lungo:” Avrei firmato per un risultato del genere sapevo che le Ducati andavano forte e le Yamaha pure. Però abbiamo perso solo 5 punti quindi va bene così. Certo 43 punti di vantaggio in classifica non bastano per il mondiale. Lo si è visto già questo fine settimana, quando ho rischiato di non correre la gara a causa della caduta. Dobbiamo vedere gara dopo gara come va, per adesso è troppo presto. Qui già sapevamo che avremmo sofferto, è una pista come quella di Le Mans, che non si adatta bene alla nostra moto. […] La spalla non mi ha fatto, non ho scuse. Il circuito non si sposa bene con le caratteristiche della nostra moto”

Fonte immagine in evidenza:www.motogp.com

Giovanni Ruoppo

 

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