Ancora una volta il Napoli ha dimostrato di soffrire maledettamente le squadre che si chiudono in difesa e che fanno densità tra le linee del centrocampo. Ancora una volta il Napoli, da quella terribile notte di Bilbao non riesce ad esprimere un gioco convincente con cui poter placare la rabbia dei tifosi.

Chievo a parte, anche un neofita del calcio sa che per ovviare a queste difficoltà (data l’assenza di top player nella mediana di centrocampo) bisogna sfruttare la velocità sulle fasce per allargare la difesa e creare l’uno-due; ma al Napoli sembra mancare anche il suo tipico cambio di passo che l’anno scorso l’ha consacrato come uno dei re del contropiede della Serie A.

Il lavoro sulle fasce partenopeo con le coppie Maggio-Callejon e Zuniga-Insigne/Mertens non è da cestinare, ma se il 75% delle azioni di gioco si sviluppa sulla variante destra del campo ed il cross deve essere affidato a Maggio, sorgono innumerevoli problemi. Su oltre una quindicina di cross potenziali, solo 4 sono stati completati con successo da Maggio (con un margine di errore di oltre il 65%) e per cross completati intendiamo:

  • Cross non deviati da un difensore
  • Cross calibrati con giusta potenza e precisione
  • Cross non bloccati in presa dal portiere avversario
  • Cross indirizzati ad un proprio compagno di squadra in grado di poter colpire a rete

Che Christian Maggio non è più il fulmine di guerra di qualche anno fa, è ormai evidente e sotto gli occhi di tutti, ma ciò non deve essere una scusante per giustificare l’enorme quantità di azioni d’attacco abortite dal terzino del Napoli, soprattutto se Callejon cerca di superare l’uomo e creare lo spazio in profondità proprio per servirti il passaggio antecedente al cross.

Sul versante opposto le cose vanno non vanno meglio e quasi come se fosse una direttiva tattico/strategica di Benitez, la coppia Zuniga-Insigne/Mertens prova a fare più lavoro di superiorità numerica che di accentramento dei palloni. Infatti numeri alla mano, oltre il 67% delle occasioni da goal sulla sinistra, nascono dai dribbling di Insigne, Mertens e Zuniga (nessuno dei 3 in condizione) e non da cross dalla linea di fondo.

Intanto continuano le contestazioni ad Aurelio De Laurentiis, che si accodano ai fischi per Insigne dopo il suo ennesimo tiro sbagliato; fischi che però al cambio dello scugnizzo di Frattamaggiore per Mertens, lasciano coscienziosamente spazio ad applausi di incoraggiamento, per un giocatore che sia per il Napoli che per la Nazionale, non può e non deve perdersi. Primi 3 punti persi alla vigilia di 21 giorni di fuoco in cui si disputeranno tra campionato ed Europa League ben 6 match, tutti ad orari diversi.

Se Benitez ha personalità, è bene che inizi a scrollarsi di dosso quest’effige di parafulmine che ADL gli ha etichettato ad hoc, ma a malincuore c’è da dire che probabilmente, per alcune cose, è già troppo tardi. Al termine della partita è stato esposto uno striscione che recitava:“Vogliamo lo scudetto, o sarà un anno maledetto”, non abbiamo il dono della preveggenza ma possiamo affermare senza ombra di dubbio che l’inizio non è dei migliori.

Fonte immagine in evidenza: iamnaples.it

Palliola Fabio

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