Il Premier Matteo Renzi avrebbe dovuto inaugurare la nuova fermata metropolitana a Piazza Municipio il 16 Maggio, ma un giorno prima fa sapere che preferisce rispettare il lutto cittadino di Secondigliano. Con la sua assenza, comunque si è svolta la manifestazione di protesta contro ciò che egli prospetta per il futuro dell’Italia: Sblocca Italia, Buona Scuola e Job’s Act.

Comunque, diversi per contenuti ma con metodi simili nell’accentramento dei poteri, i succitati decreti che vengono contestati in gran parte d’Italia, hanno in comune le caratteristiche di espropriare i cittadini del diritto di partecipazione e di decisione sui territori e del proprio futuro. Il Jobs Act che punta ad una flessibilità sorella del precariato perenne; la Buona Scuola che predilige l’immagine dei presidi-manager trascurando problemi come accesso e diritto allo studio e sicurezza scolastica; infine Sblocca Italia, oramai cartello di svendita del patrimonio pubblico, nonché fotografia di devastazione ambientale e prepotenza istituzionale che si è avvertita soprattutto nel quartiere di Bagnoli, dov’è particolarmente accesa la lotta alle istituzioni, in seguito alla decisione del Commissariamento esterno al Comune di Napoli.

Proprio da Bagnoli, del Laboratorio Politico Iskra, Eddy Sorge ci racconta del messaggio che si vuole mandare a Matteo Renzi, il quale per l’ennesima volta alla fine “S’è stat a cas”: “Oltre all’opposizione al Governo, si sta costruendo un percorso di alternativa politica per quei tanti lavoratori, studenti, disoccupati, precari che pagano il prezzo della crisi e quindi sanno bene che non ci sono alternative né rivendicazioni da fare a questo governo. Napoli sa cos’è il fascismo: oppressione, repressione, sfruttamento, devastazione ambientale, precarietà sociale, quello verso cui muove l’operato di questo governo, che non può dirsi democratico e risolvere sul piano formale quelle che in realtà sono politiche di massacro e rapina sociale in atto coi diktat dell’Unione Europea e della Banca Centrale Europea.”

Tra gli slogan urlati durante il corteo si affermava “la paura che Renzi ha di Napoli”, città martoriata dalla terra dei fuochi e dalla disoccupazione, dall’emarginazione sociale e dalla strumentalizzazione mediatica,  verso la criminalizzazione del dissenso. Ufficialmente, Renzi ha disertato l’appuntamento per onorare il lutto cittadino di Secondigliano, ma sempre Sorge ci dice che i movimenti sociali non la vedono così: “Aldilà del lutto cittadino, della tragedia verso cui anche noi siamo sensibili, crediamo che questa storia sia stata strumentalizzata dal Governo, per evitare quest’inaugurazione, sapendo che ci sarebbe stata un’opposizione ed un grado di contestazione molto forte.”

Il corteo, da Piazza Dante si è diretto verso Piazza Municipio, lì dove Mimmo Mignano del Comitato cassintegrati e licenziati Fiat, domenica scorsa ha deciso di occupare una gru del cantiere della nuova metro, in attesa di Renzi e per fare pressione sulla sua vertenza, in vista del 21 Maggio quando ci sarà una sentenza al Tribunale di Nola. “Non è possibile che un uomo debba salire su una gru per farsi ascoltare, per avere un lavoro” dice arrabbiato Mimmo alla stampa. Ma tutto sommato, come il 14 Febbraio  “l’accordo su Bagnoli lo firmarono i cittadini”, oggi i movimenti sociali hanno provveduto anche all’inaugurazione della metro.

#Mimmo l’operaio licenziato dalla Fiat è ancora sulla gru …#LiberoPensieroNews

Posted by Libero Pensiero News on Sabato 16 maggio 2015

Alessandra Mincone

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