Policoro (MT) – A seguito del corteo per respingere le trivellazioni nel mar Jonio ed Adriatico alla ricerca di petrolio, Michele Emiliano, governatore della Puglia, è salito sul palco al fianco delle fasce tricolore e, per rispondere ai numerosi fischi ricevuti, ha intonato “Bella ciao”.

A difesa della sua battaglia contro le trivelle, previste nella legge Sblocca Italia, ha dichiarato:

“Capisco che non tutte le organizzazioni politiche sono costruite sul rispetto dell’avversario, non tutte usano la ragione ma la pancia. Noi non siamo fascisti, siamo democratici. Usiamo la ragione e siamo stanchi delle chiacchiere e dell’opposizione senza senso. Le fasce tricolore che sono qui oggi daranno a tutti noi l’energia per reagire a questo modo di fare.”

La posizione di Emiliano è ormai chiara, l’intenzione è quella di unire tutte le regioni d’Italia affinché non si punti sulla ricerca di un petrolio “italiano” di bassa qualità in attesa dell’oro nero iraniano, all’indomani dell’accordo tra l’Iran e gli States.

La situazione è simile in Campania. L’ultima minaccia è l’impianto geotermico destinato al sottosuolo della solfatara di Pozzuoli; il progetto pilota prevede un impianto di produzione di energia elettrica alimentato dal liquido geotermico estratto dai pozzi di produzione, e poi iniettato nuovamente nel sottosuolo tramite altri due pozzi per il convogliamento del fluido geotermico.

Il vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo ha spiegato che le trivellazioni sono estremamente pericolose dato l’innalzamento delle temperature sotterranee e a causa del passaggio di quest’area dal livello di allerta sismica 1 al livello 2. Nonostante ciò l’impianto ha ottenuto l’autorizzazione per una sperimentazione di tre anni.

Il progetto previsto nella parte orientale della Solfatara farà il suo esperimento proprio in una zona sismica. Un rischio enorme a fronte di una produzione esigua di energia.

Queste le parole dei cittadini del comitato NoTriv, riunitosi in piazza Italo Balbo a Pozzuoli.

Davvero i burocrati metterebbero a rischio la vita dei cittadini e dell’ambiente per un’energia che potrebbe essere ricavata con metodi più “puliti” e leali? Oramai è legge.

Daniela Violante

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