Negli ultimi anni si sente spesso parlare dei cosiddetti OGM, ovvero prodotti transgenici geneticamente modificati. Questo cibo altamente tecnologico, frutto della globalizzazione dei mercati, non ha ancora subito le ricerche epidemiologiche volte a verificarne gli effetti sull’ambiente e salute umana. Secondo un’indagine di mercato, in pochi vorrebbero acquistare prodotti geneticamente modificati.

In Italia, e in generale in tutta l’Unione Europea, sono presenti delle normative che impongono l’etichettatura per tutti i prodotti OGM che superano la soglia dello 0,9%, che non tutte le aziende coinvolte sono disposte però a rispettare.

Sia per motivi legislativi che per diffidenza i cibi transgenici raramente sono presenti nei supermercati e sulle tavole degli italiani, anche se indirettamente ce ne nutriamo. Le grandi multinazionali zootecniche spesso utilizzano mais e soia geneticamente modificati in quanto i costi sono minori, la produttività maggiore e gli standard non sono equiparabili a quella alimentare. I mangimi chimici hanno, inoltre, un largo mercato tra gli allevatori che per nutrire i loro animali di certo non badano alla qualità, ma alla quantità e bassi costi.

I mangimi OGM vengono prodotti con formule segrete che le aziende coinvolte non rivelano e c’è il rischio che l’animale ingerisca fonti proteiche differenti da quelle naturali o peggio ancora enzimi chimici o micro-tossine. Per quanto riguarda le prime non sono nocive né per l’animale, in quanto assimilate e digerite come per quelle naturali, né per il consumatore di carne, uova, latte e altri derivati. L’unico problema che in questo caso potrebbe presentarsi è una perdita di sapore della carne in quanto la crescita dell’animale è avvenuta in maniera più rapida. La presenza di micro-tossine può essere, invece, fatale poiché causa di malattie e in casi estremi cancro.

Si può parlare, quindi, di una vera e propria frode a danno dell’ignaro consumatore: la legislazione vigente non prevede l’etichettatura dei derivati come carne, latte, uova, ecc. ottenuti mediante l’utilizzazione di mangimi geneticamente modificati, per cui indirettamente gli OGM raggiungono la filiera alimentare, anche se non voluti. Come dice un famoso detto, ‘’oltre al danno la beffa’’.

Vincenzo Nicoletti

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