Proprio oggi, nella giornata internazionale dello studente, Avellino tenta di darsi un nuovo volto , cercando di diventare una città aperta e al passo con i tempi. Ragazzi provenienti dai diversi istituti del capoluogo campano, si sono riuniti all’ex Asilo Patria e Lavoro per trascorrere una giornata all’insegna di dibattiti, attività varie, jam session, mercatini liberi e lavori di co-working.

Ciò che potrebbe sembrare la normalità per diverse realtà campane, per Avellino non lo è. La città infatti ha da sempre avuto una grande carenza: nessuno spazio di aggregazione per i giovani nel quale riuscire a scambiare idee, crescere culturalmente e iniziare a creare un proprio percorso, basato sul confronto, per guardare con occhi critici la realtà che ci circonda e che spesso viene ignorata dai ragazzi.

Proprio su questo punto, Margherita Iomazzo, ha battuto nel discorso di introduzione alla giornata :       ” Abbiamo pensato che in questa giornata, che porta con sé un significato storico profondissimo, fosse giusto organizzare qualcosa che ci vedeva tutti uniti. Considerando che ad Avellino manca uno spazio nel quale stare insieme e rispondere alle nostre necessità, abbiamo deciso che è arrivato il momento di crearlo, perché è un nostro diritto e noi lo pretendiamo.”.

Inoltre questo giorno è anche il trampolino di lancio per il nascente progetto “Enterprise: mica vogliamo lo spazio”, che sta avendo sempre più adesioni e che unisce diverse identità della città in un unico grande obiettivo: “il bisogno di uno spazio per produrre cultura, un ambiente di ricreazione e nel quale ognuno potrà coltivare interessi diversi” , come ci spiega Dario Terraglia. Le prospettive sono tante e già molto chiare: “Enterprise vuole uno spazio dove sia possibile creare un co-working in cui professionalità nascenti possano mettersi in gioco. Inoltre vorremo cercare di realizzare un’aula studio, qualcosa che continua a mancare ad Avellino e che rappresenta un problema ormai evidente che non può essere più rimandato . Altro obiettivo sarà impegnarci per realizzare laboratori artistici. Vorremmo dar vita anche ad uno studio di registrazioni per formare una mini- etichetta indipendente e dare voce alle realtà musicali della nostra città.”.

Queste e mille altre le idee che pullulano nella testa degli ideatori del progetto e che inevitabilmente partono dal sentimento d’affetto che li lega alla loro città.

Il comune di Avellino, un luogo che non deve essere abbandonato a se stesso, nel quale c’è la necessità e il bisogno di costruire qualcosa di concreto per cercare di raggiungere sempre nuovi obiettivi; riuscire non solo a formare i cittadini di domani, ma a creare una rete di rapporti grazie ai quali poter iniziare realmente e collettivamente a  pensare al futuro della città.
L’evento di oggi quindi sarà solo il primo di una lunga serie nei quali l’esigenza primaria sarà sempre quella di svegliare i giovani avellinesi e creare partecipazione tra essi perché, è sempre bene ricordarlo, libertà è partecipazione.

Alessandra Vardaro

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