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WhatsHappening: settimana di crisi per i diritti umani e gli equilibri tra gli Stati

Cari lettori, anche questo sabato la rubrica di geopolitica WhatsHappening vi aggiorna sugli eventi della settimana appena trascorsa. Iniziamo la rassegna:

PREOCCUPAZIONE PER IL SUDAN DEL SUD: AUMENTO DELLA VIOLENZA, PERICOLO GENOCIDIO

La crisi si intensifica nella Repubblica del Sudan del Sud, scosso da continui conflitti e violenze. A lanciare l’allarme è Adama Dieng, Special Adviser della Segreteria generale sulla prevenzione del Genocidio, che segnala il pericolo di un imminente genocidio nel paese: «Il Presidente Salva Kiir si è preso l’impegno di far cessare la violenza e portare la pace nel paese, eppure vediamo ancora conflitti, e il rischio che atrocità di massa vengano commesse rimane sempre presente». Particolarmente problematica l’area dell’Equatoria Centrale a sud di Juba, la capitale, dove i civili sono fuggiti per paura di violenze di massa e di ritorsioni nei loro confronti, visti i conflitti etnici che scuotono la zona.whatshappening L’organizzazione dell’ONU per il coordinamento degli interventi umanitari ha chiesto 1 miliardo e 600 milioni di dollari per poter intervenire e garantire le necessità minime ai civili, fra cui circa 2 milioni risultano sfollati. Al momento, tuttavia, solo una tranche di aiuti è stata resa disponibile. La situazione del Sudan del Sud tuttavia è incandescente dall’estate 2015, quando i conflitti si sono intensificati ed estesi anche a zone che prima non erano state toccate. Negli ultimi mesi, però, la situazione è nettamente peggiorata: sono stati registrati 500 mila profughi provenienti dal Sud del Sudan e diretti in Uganda soltanto nel 2016.

SIRIA: LA DENUNCIA DI HRW E LE PREOCCUPAZIONI DELL’ONU

Non cessano le accuse tese a denunciare la violazione dei diritti umani in Siria: lunedì 13 febbraio, un rapporto di Human Right Watch ha accusato il governo di al-Assad di aver fatto uso di armi chimiche per riconquistare Aleppo. Tali attacchi sarebbero stati veicolati dagli elicotteri ai danni dei quartieri sotto il controllo nemico. Secondo le stime della ONG, vi sarebbero stati attacchi «nelle zone residenziali in almeno otto occasioni tra il 17 novembre e il 13 dicembre 2016», uccidendo «almeno nove civili». La denuncia di HRW esorta il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a intervenire al fine di condannare e punire le violazioni di cui si è reso responsabile il Governo siriano. whatshappeningTuttavia, le dichiarazioni rilasciate da Staffan de Mistura mercoledì 15 febbraio, in occasione dell’incontro presso la Farnesina, chiariscono quali tipo di situazioni preoccupino l’ONU per quanto concerne la Siria: «L’ipotesi […] di una divisione in zone di influenza della Siria è la peggiore ipotesi possibile. Perché sappiamo che questo può produrre una continuazione per anni e anni di una forma di guerriglia e instabilità». Il riferimento è alla possibilità di una Carta costituzionale rinnovata che preveda un sistema federale. Il 23 febbraio a Ginevra si terrà un nuovo incontro per i negoziati di pace, contesto entro cui verranno ridiscusse le condizioni delle parti in causa.

COREA DEL NORD, TEST MISSILISTICO RIUSCITO

La Corea del Nord ha portato a termine con successo un nuovo test su un missile balistico a medio raggio. Il missile ha terminato la sua corsa nelle acque del Giappone, dopo una traiettoria di 500 km. Di gran risalto sono le parole del leader Kim Jong-un che ha evidenziato la capacità del missile di trasportare armi nucleari. Tutto ciò ha scatenato l’ira del Giappone, il quale attraverso il proprio Presidente ha avuto un incontro con il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che durante l’incontro ha specificato: «Voglio che tutti capiscano e sappiano che gli Stati Uniti sono al 100% al fianco del Giappone, un grande alleato». whatshappeningIl Ministero degli Esteri russo ha commentato: «Consideriamo il lancio missilistico condotto dalla Corea del Nord il 12 febbraio un’altra dimostrazione di sprezzante inosservanza delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Non possiamo che rammaricarci ed essere preoccupati per questo. […] Date le circostanze esortiamo tutte le parti interessate a mantenere la padronanza di sé e astenersi da azioni che potrebbero far aumentare ulteriormente la tensione». La notizia del lancio ha scosso anche la Cina, il cui Ministro degli Esteri chiede calma e moderazione, al fine di «evitare provocazioni reciproche, tutelare pace e stabilità nella penisola coreana».

EMMANUEL MACRON ACCUSA LA RUSSIA DI CYBER-PROPAGANDA

Emmanuel Macron, candidato di centro-destra alle presidenziali francesi 2017, ha accusato Putin di favorire il conservatore François Fillon e la leader dell’estrema destra Marine Le Pen, attraverso il finanziamento della stessa cyber-propaganda che aveva favorito Donald Trump alle elezioni presidenziali americane. I due candidati conservatori infatti sono entrambi molto vicini a Mosca e, in caso di vittoria, sarebbero inclini a un avvicinamento verso il Cremlino. whatshappeningMacron punta il dito soprattutto contro l’agenzia di stampa russa Sputnik e il canale televisivo Russia Today, denunciando la continua produzione di notizie non verificate e spesso non verificabili nei suoi confronti: dall’appoggio della lobby gay all’appartenenza ai servizi segreti americani, fino a quella di gruppi bancari. Sono giorni, infatti, che le due fonti di informazione russa sostengono di essere in possesso di misteriosi dossier riguardanti una presunta «doppia vita» di quello che è il candidato più accreditato alla vittoria, insieme a Marine Le Pen. Inoltre, il sito di En Marche!, il movimento di Macron, sarebbe stato oggetto di almeno 4000 attacchi informatici nell’ultimo mese.

GLI USA CHIEDONO MAGGIORI SPESE AGLI ALLEATI NATO

Mercoledì il nuovo Segretario alla Difesa americano, James Mattis, ha parlato agli alleati del patto atlantico nel corso di una riunione a Bruxelles. C’era grande attesa per le sue parole, dato che le dichiarazioni di Donald Trump nei confronti della NATO sono state fino a questo momento ambigue se non apertamente ostili – come quando circa un mese fa il neopresidente non nascondeva di ritenere l’organizzazione «obsoleta».whatshappening Mattis ha da un lato rassicurato gli Stati Membri, parlando dell’alleanza come di un «pilastro fondamentale» per la politica estera americana, ma dall’altro molte sue dichiarazioni sono apparse una vera e propria minaccia per il resto degli alleati, invitati a più riprese ad aumentare la portata delle proprie spese militari, al momento ritenute insufficienti – «L’America non può preoccuparsi della futura sicurezza dei vostri figli più di quanto lo facciate voi». Nel 2006 i membri della NATO si erano posti come obiettivo che ciascun alleato arrivasse a spendere almeno il 2% del proprio PIL per la difesa. Al momento, solo quattro paesi europei hanno mantenuto la promessa: Inghilterra, Grecia, Estonia e Polonia.

VICEPRESIDENTE VENEZUELANO SANZIONATO DA WASHINGTON 

Il vicepresidente del Venezuela, Tareck el-Aissami, è stato sanzionato da Washington perché accusato di avere stretti legami e di svolgere addirittura un ruolo significativo nel traffico internazionale di droga. «L’azione dell’OFAC (Office of Foreign Assets Control, ndr) è il culmine di un’indagine preliminare ai sensi della legge Kingpin per identificare significativi trafficanti di droga in Venezuela»si legge sul sito del Dipartimento del Tesoro statunitense — «Questo caso mette in luce la nostra continua attenzione sui narcotrafficanti e su coloro i quali aiutano a riciclare i loro proventi illeciti attraverso gli Stati Uniti». Aissami avrebbe facilitato i grandi movimenti di traffico di droga sia via mare, sia via aerea,  diretti in Messico e negli Stati Uniti, supportando l’attività di Walid Makled, già condannato e considerato tra i cinque narcotrafficanti più ricercati al mondo. Inoltre, secondo altre fonti, il vicepresidente venezuelano sarebbe anche sospettato dagli USA di avere legami con l’Iran e con il partito sciita Hezbollah, organizzazione paramilitare libanese che da Washington è reputata affiliata ai gruppi terroristici fondamentalisti.

Hanno collaborato: Nicola Capussela, Rosa Ciglio, Elisabetta Elia, Andrea Palumbo, Valerio Santori, Rosa Uliassi

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