Dopo il successo ottenuto in sede elettorale, Vincenzo De Luca, alle ore 14:00 si insedia come nuovo governatore della Campania, raccogliendo il testimone lasciato da Stefano Caldoro che però potrebbe inaspettatamente tornare a sedere sulla poltrona più importante di Palazzo Santa Lucia. Sì perché lo spettro della legge Severino continua a incombere sull’ex Sindaco di Salerno e il Centrodestra Campano, parte sconfitta alle elezioni regionali, non ha assolutamente esitato a notificare la diffida per l’applicazione della stessa legge che fa da vincolo al mandato di De Luca.

Ad occuparsi del caso, l’avvocato molisano Salvatore Di Pardo, lo stesso legale che chiese e ottenne l’applicazione della stessa legge nei riguardi di Silvio Berlusconi. Tra i destinatari dell’istanza, oltre al neo presidente della regione, ci sono la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Procura di Napoli.

A firmare la diffida, gli esponenti del centrodestra Marcello Taglialatela (Fratelli d’Italia), Mario Vergognini (Caldoro Presidente), Crescenzio Rivellini (Popolari per l’Italia), Tommaso Ferrigno (Terra dei fuochi), Domenico Desiano (Forza Italia) e dagli avvocati Salvatore Di Pardo, Andrea Latessa e Nicola Scapillati. Chiesto, dunque, “l’immediato accertamento della sospensione di Vincenzo De Luca e per l’immediata nomina di un Commissario ad acta che provveda ad indire nuove elezioni in Campania”. L’atto inoltre diffida De Luca “a non compiere alcun atto inerente l’Ufficio di presidente della Regione“. Una battaglia legale che si prospetta intensa e complicata per tentare di “detronizzare l’imperatore” De Luca.

Sul fronte del Centrodestra manca all’appello solo il NCD. “Ma nessun distinguo, solo una questione di opportunità” fanno sapere gli esponenti del partito. Le procedure della legge Severino prevedono che sia sentito prima il ministro degli interni, Angelino Alfano, che in tal caso è anche il leader del Nuovo Centrodestra. La diffida è stata notificata alla presidenza del consiglio dei ministri, alla prefettura, ai ministeri dell’Interno e degli Affari regionali, alla Procura della Repubblica di Napoli e alla Corte dei Conti. Ora tocca solamente a Renzi decidere sul da farsi. E da Destra continuano a levarsi voci insistenti: “Va sospeso subito”.

 

Fonti immagine in evidenza: google.com

fonti: salernotoday.it; ilmattino.it

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