I quattro episodi di violenza avvenuti all’inizio del mese di settembre che hanno interessato il quartiere Piedimonte, a Nocera Inferiore, hanno dato inizio ad una serie di indagini da parte della Polizia. Quest’ultima, in seguito all’ausilio della squadra antimafia, è venuta a conoscenza di una serie di traffici illeciti, approvvigionamento e smercio di cocaina, hashish e marijuana tra le gang nocerine e le più note zone di spaccio del napoletano.
È stato lo stesso sindaco di Nocera, Manlio Torquato, a richiedere un incontro con il prefetto Malfi e i vertici delle forze dell’ordine, nel tentativo di scoprire e far cessare le alleanze tra organizzazioni di pusher dell’Agro e fornitori napoletani per il controllo dello spaccio
I nomi delle persone coinvolte nei quattro atti intimidatori , che di recente si sono susseguiti nel quartiere Piedimonte, erano già noti alle forze dell’ordine.
Pochi anni fa, in seguito ad un accurato lavoro di indagini, operazioni sotto copertura e grazie al monitoraggio delle telecamere, si è potuto scoprire che la Scampia nocerina ruotava intorno al crocifisso di via Piccolomini D’Aragona, utilizzato dagli spacciatori per nascondere droga e soldi.
L’operazione, denominata ironicamente “Crucifix” culminò in un blitz, precisamente nel giugno 2012, che individuò un grosso quantitativo di droga e armi e che portò al definitivo smantellamento della piazza di spaccio, ma che evidentemente non riuscì a dare un freno alla fitta rete di collegamenti creatasi tra pusher e camorristi.
Quello che i cittadini si chiedono è come sia possibile che coloro i quali hanno subito una serie di processi in seguito all’operazione Crucifix, si trovino ancora a piede libero, e continuino imperterriti ad intrattenere affari con la camorra, trasformando le strade di uno dei quartieri più antichi di Nocera nel set di un film western, tra faide, guerre tra gang e colpi di arma da fuoco.
Maria Iemmino Pellegrino