Arriva dagli Stati Uniti la notizia di una nuova modifica alle regole attuata dall’Amministrazione Biden e volta alla legalizzazione della vendita della pillola abortiva nelle farmacie al dettaglio. La compravendita, che potrà avvenire soltanto sotto prescrizione medica, sarà possibile anche online.
La nuova direttiva
La Food and Drug Administration, l’agenzia governativa per la sicurezza e la regolamentazione di cibi e farmaci, ha autorizzato la direttiva decisa dall’Amministrazione Biden relativa alla possibilità di acquistare nelle farmacie statunitensi degli Stati che garantiscono il diritto all’aborto, la pillola mifepristone, steroide sintetico che agisce per bloccare l’ormone regolatore dell’evoluzione della gravidanza. La sua assunzione dovrà essere combinata a quella del misoprostolo, comunemente utilizzato come gastroprotettore, tra le 24h e le 48h dall’assimilazione del primo farmaco.
Un passo indietro rispetto al 1973
La normativa fa seguito alla cancellazione, approvata dalla Corte Suprema statunitense nel giugno 2022, della sentenza risalente agli anni Settanta relativa alla legalizzazione del diritto all’aborto. Con una maggioranza di sei giudici contro tre è stato ribaltato il risultato ottenuto nel 1973 con l’emanazione della legge Roe v. Wade lasciando ai singoli Stati americani la decisione di limitare, vietare o concedere l’aborto.
Si tratta a tutti gli effetti di un passo indietro rispetto alla necessità di legittimare il processo di autodeterminazione femminile e di libero arbitrio sul proprio corpo e sulla propria vita. Il risultato della sentenza pronunciata negli anni Settanta nacque da una reinterpretazione del XIV Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, dall’identificazione del diritto alla privacy con il diritto alla libera scelta relativa a questioni inerenti alla sfera intima dei singoli individui.
Allora, come oggi, diversi Stati permettono la pratica dell’aborto esclusivamente in casi di stupro, incesto e/o pericolo di vita per la madre della nascitura o del nascituro. E nonostante la modifica attuata dall’Amministrazione Biden, le pillole abortive saranno disponibili esclusivamente negli Stati in cui il diritto all’aborto è garantito negando la possibilità di usufruirne laddove la pratica non è consentita, imponendo a coloro che ne avessero bisogno di spostarsi in altre località. Un diritto, dunque, che viene negato, che rappresenta in molti casi un lusso e che rischia così di legittimare il processo di compravendita dei farmaci di interruzione di gravidanza nei mercati online.
Il commercio clandestino delle pillole abortive
È stata la possibilità di procedere all’acquisto di pillole abortive senza prescrizione medica a permettere la crescita dei mercati neri. Un processo che non si è arrestato con l’avanzare della pandemia da COVID-19 e che è aumentato a seguito della cancellazione della sentenza degli anni Settanta. Non è necessario alcun consulto medico né la somministrazione del farmaco da parte di operatori sanitari: l’acquisto avviene online e le compresse, il cui costo può arrivare fino a 500 dollari per confezione, vengono recapitate direttamente all’acquirente.
Tuttavia, i rischi di questo processo di vendita e di acquisizione sono diversi. Non solo rappresenta una violazione delle norme della FDA e i farmaci il più delle volte risultano contraffatti o contaminati, ma la ricezione può assumere ritardi e, pertanto, l’assunzione potrebbe perdere la sua efficacia.
Arianna Lombardozzi