Nel mese di Maggio di 750 anni fa nasceva il più grande personaggio letterario che la storia abbia mai avuto, colui che ha saputo raccogliere in una sola opera le passioni, i contrasti e le storie avvenuti fino a quel momento, colui che ha scritto versi indimenticabili e che ha saputo raggruppare personaggi storici e fittizi, appartenenti a epoche diverse, raccontandoli accuratamente come se li avesse visti crescere uno ad uno: da Francesca a Ulisse, da Virgilio a Beatrice, da Farinata a Catone. Si parla, ovviamente,  del Poeta per antonomasia:  Dante Alighieri, che  con la sua Commedia non solo ci ha regalato un’opera di valenza inesprimibile ma ha anche conferito all’Italia un primato letterario mai più raggiunto.

Per celebrarlo quest’anno sono stati organizzati tantissimi eventi in tutta Italia e perfino all’estero, prima fra tutti l’Università di Napoli Federico II che il 14 maggio 2015 ha concluso un ciclo di cinque incontri in cui sono intervenuti i professori E. Malato, A. Mazzucchi, M. Santagata, S. Bellomo e Z. Baranski, i quali hanno trattato dell’opera dantesca nelle sue varie sfaccettature (dall’umorismo all’attualità della Commedia, dagli studi moderni su di essa alla formazione intellettuale dell’autore) soffermandosi nell’ultimo incontro sul XXX canto del Paradiso. Spostandoci più a Nord, non potevano mancare omaggi dalla città che ha visto nascere Dante, Firenze, la quale ha pianificato un’organizzazione di eventi attivissima per l’avvenimento che è cominciata il 14 maggio: letture “a staffetta” dei canti,  concerti e sfilate nella Basilica di Santa Croce, cortei in Piazza della Signoria, la proposta da parte dell’Accademia della Crusca di mettere insieme un vocabolario contenente tutto il lessico dantesco, latino e volgare. Continuando per Ravenna, città in cui Dante morì nel 1321, è imperdibile al museo MAR la mostra “La Divina Commedia. Le visioni di Doré, Scaramuzza e Nattini”  e la rappresentazione al Festival internazionale di Spoleto sulla Vita Nuova il 6 giugno 2015 che verrà trasmesso su Rai5 alle ore 21.15.

Il sommo poeta ha fama internazionale, basti pensare a tutti i personaggi che sono stati influenzati dalla sua poetica e dalla sua maestria tant’è che anche fuori dalla sua patria si stanno celebrando festeggiamenti: a Berlino, a Londra, a Barcellona ma anche in Cina, in Uruguay, in Venezuela.

Il patrimonio dantesco è infinito ed è un dovere riconoscerlo oltre che un onore poiché come disse il grande linguista Niccolò Tommaseo: Leggere Dante è un dovere, rileggerlo è un bisogno. Perché è vero, chi di noi non ha riletto, scarabocchiato su un taccuino, o semplicemente citato più volte i celebri versi del fiorentino? Da “Amor ch’a nulla amato amar perdona” a “Fatti non foste a viver come bruti..”, chi può dire di non essere stato costretto a scuola ad imparare a memoria “Tanto gentile e tanto onesta pare” e “Nel mezzo del cammin di nostra vita..”? Insomma come vedete il patrimonio dantesco è in noi anche senza volerlo perché Dante è la tradizione, è il passato, ma ha soprattutto una valenza applicabile nell’attualità ed è per questo che è studiato, riletto e dopo 750 anni ancora amato.

Maria Pisani

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