La particella di Dio di Matteo Stefani
Fonte immagine: www.meteoweb.eu

Matteo Stefani è un autore emergente, che ha appena pubblicato il suo primo romanzo, La particella di Dio. Un segreto mai rivelato.

L’autore, originario del Veneto, è un ingegnere elettronico con la passione per quelle figure che hanno fatto grande il mondo della scienza. Alcuni di questi personaggi come Albert Einstein, Enrico Fermi e Nikola Tesla hanno trovato posto nel suo romanzo. Essi, infatti, entrano in contatto con il protagonista di questa storia, Giorgio Fani, un fisico dalla mente brillante. Quest’ultimo, dopo diversi tentativi, riesce a mettere a punto una macchina in grado di riprodurre, finalmente, la famigerata Particella di Dio e di garantire il trasporto della materia quantica. Una scoperta eccezionale e dalla portata enorme, ma allo stesso tempo estremamente pericolosa se dovesse capitare nelle mani di persone senza scrupoli. È a questo punto che entra in gioco una strana e antica setta, denominata Assemblea Perpetua, che vuole impossessarsi della scoperta di Fani per dominare sulla Terra. Dunque, Fani è costretto a tenere nascosta la sua scoperta per proteggere l’umanità. Tutto ciò accade nel 1921, ma la storia continua nei decenni successivi, fino ad arrivare al 1992, anno decisivo per la conclusione di questa vicenda.

La particella di Dio Matteo Stefani
La copertina del romanzo d’esordio di Matteo Stefani

La storia che Matteo Stefani ci presenta può apparire quasi banale e scontata, ma già leggendo le prime pagine, il lettore si rende conto di avere tra le mani un romanzo particolarmente avvincente. La bravura di Stefani sta nel fatto di aver saputo equilibrare elementi storici e reali con altri di pura fantasia. In generale, la storia che ci viene narrata è verosimile e non c’è nessun elemento che stoni all’interno della narrazione. Tutto è ben calibrato e i personaggi sono ben costruiti e coerenti.

Lo stile di Stefani è lineare, si susseguono in maniera armoniosa dialoghi e parti descrittive, che danno alla lettura un notevole movimento, ma quello che più di tutto appassionerà il lettore è quel mix perfetto tra mistero, azione e intrigo che cattureranno la sua attenzione. Ma il romanzo La particella di Dio di Matteo Stefani non è solo storia, è anche riflessione. Abbiamo detto che l’autore proviene dall’ambito scientifico, quindi conosce bene qual è il limite tra scienza ed etica, quel limite oltre il quale nessuno scienziato ancora è andato. Questo limite potrebbe, nella storia che Stefani ci presenta, essere sorpassato da uomini privi di scrupoli, pronti esclusivamente a soddisfare la propria sete di potere e di dominio. In questo consiste la morale del libro di Stefani: la scienza è al servizio dell’uomo e non un’arma da usare per distruggerlo. Per ogni scoperta scientifica, anche se questa è la cosa più strabiliante che possa esistere, c’è sempre un confine invalicabile. Sarà questo il limite che scienziati come Tesla, Einstein e Fermi non hanno voluto superare?

BIOGRAFIA. Matteo Stefani è nato a Schio, in Veneto, nel 1969. Dopo la laurea in Ingegneria si è occupato di progettazione di schede elettroniche. Sin da giovane ha sviluppato la passione per la scrittura, convincendosi che prima o poi sarebbe riuscito a scrivere un romanzo. Pubblica nel 2020 per Booksprint Edizioni la sua opera d’esordio La particella di Dio. Un segreto mai rivelato.

Che cos’è la Particella di Dio menzionata nel titolo del tuo romanzo?

«È la particella atomica che mantiene unita la materia, in grado anche di fare da collante per il teletrasporto quantico per mezzo di un ingegnoso macchinario.»

La tua opera è attraversata da numerosi e interessanti personaggi. Vuoi descriverci tre di loro a cui sei particolarmente affezionato?

«Il primo: il professore. È una mente fine e possiede un ottimismo innato, che è quello che gli consentirà di arrivare alla scoperta dopo tanti fallimenti. Per lui il segreto della felicità è l’onestà e il rispetto della vita altrui, tanto da non difendersi neanche di fronte alla minaccia della propria vita. Il secondo: Adriano, la spia. È un uomo che, prima per necessità di sopravvivenza, poi per “lavoro”, non si è mai fatto domande. Va in crisi quando gli viene affidata la sua ultima missione, il ritrovamento del professore scomparso. Il terzo: Elena Trissino. È una ragazza dalle mille qualità, che vengono svelate a poco a poco durante gli accadimenti. È lei la mia “Elena di Troia”…»

Recensione e intervista a cura de Il Taccuino

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