L’Inter dopo la sconfitta a Napoli per 3-0, era con il morale sotto i tacchi. Stefano Pioli, arrivato dopo l’esonero di Frank De Boer, ha lavorato nell’ombra ed è riuscito in soli due mesi a trasformare i nerazzurri, dando alla squadra un’identità ben precisa. Andiamo a scoprire i segreti di questa trasformazione.

I PROBLEMI DI DE BOER – Con la scelta dell’olandese De Boer, l’Inter ha provato a dare un respiro europeo alla squadra, ma il tecnico ex Ajax si è dovuto subito scontrare con le difficoltà del calcio italiano. La squadra neroazzurra in alcune occasioni ha proposto anche un buon calcio, tuttavia la fase difensiva è stata trascurata: difensori centrali lasciati spesso soli in campo aperto nell’1vs1, centrocampisti che non hanno protetto la difesa e una squadra troppo lunga. Icardi, bomber dell’Inter, spesso è stato avulso dal gioco, con gli esterni offensivi che non hanno mai trovato la porta con continuità. Insomma, tanti problemi, che Pioli è riuscito in maniera graduale a risolvere.

TRASFORMAZIONE PIOLI – Stefano Pioli, nel momento in cui ha individuato i problemi della squadra, ha subito apportato dei correttivi, semplici ed efficaci. Il tecnico ha adottato il 4-2-3-1, accantonando il 4-3-3 di De Boer: la differenza sembra minima, ma in realtà questa scelta ha cambiato completamente l’assetto dei nerazzurri. Maggiore copertura a centrocampo con un mediano in più e quindi maggiore protezione della difesa, un trequartista ad innescare Icardi, e gli esterni che si accentrano alternativamente, in modo tale da arrivare con più facilità alla conclusione. La trasformazione però non riguarda solo il modulo, ma anche i giocatori “rispolverati”: Kondogbia e Brozovic. Il primo era considerato un vero e proprio flop del mercato interista, visto i 35 milioni di euro spesi per il suo cartellino, tuttavia Pioli ha subito dato fiducia al francese, inserendolo quasi sempre titolare, e ora l’allenatore ne coglie i frutti: l’ex Monaco nelle ultime gare sembra trasformato, considerando la maggiore velocità nel giocare il pallone, il maggiore dinamismo e soprattutto la maggiore aggressività in mezzo al campo. Brozovic invece, ai margini della rosa con De Boer, è tornato di nuovo al centro del progetto, essendo l’uomo in grado di dare estro e fantasia alla manovra. Pioli ha puntato fortemente su questi due centrocampisti e loro lo hanno ripagato a suon di prestazioni.  Insomma, tanti piccoli accorgimenti che hanno proiettato l’Inter in zona Europa, a soli 5 punti dalla zona Champions.

OBIETTIVI – Dove quindi può arrivare Pioli con la sua Inter? E’ difficile dirlo: la strada tracciata dall’ex Bologna sembra essere quella giusta, visto le 7 vittorie consecutive tra campionato e coppe, e visto i soli 5 punti di distacco dalla zona Champions. Sarà anche curioso capire come l’allenatore gestirà il nuovo acquisto Gagliardini. Nell’ultima partita contro il Chievo il neo acquisto neroazzurro è stato messo nei 2 interni di centrocampo, ma Brozovic era squalificato. Cosa succederà? Pioli potrebbe decidere di mettere il croato in posizione avanzata, alle spalle di Icardi, in maniera tale da non rinunciare a nessuno dei suoi fedelissimi. In ogni caso, al di là della tecnica e della tattica, l’ex Lazio ha cambiato la mentalità dell’Inter, anche se c’è ancora molta strada da fare.

Salvatore Cantone

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