Il Napoli apre e chiude la pratica Trabzonspor, imponendosi con un poker di reti nell’andata dei sedicesimi di finale di Europa League sul campo dei turchi, un perentorio 4-0, con reti nel primo tempo di Henrique, Higuain e Gabbiadini e nel finale di gara di Zapata, rendendo una formalità il ritorno e ipotecando la qualificazione agli ottavi.

Dopo la deludente sconfitta di Palermo, Benitez ha fatto comprendere quanto per lui possa contare la vetrina europea, avendo in palmarès due Europa League, conquistate con Valencia e Chelsea, motivando a dovere la squadra e schierando gli uomini più in forma a disposizione.

Il Trabzonspor è al 4° posto nel campionato turco, a 33 punti, dopo 20 gare in lotta per un posto in Europa League, ma distante ben 12 punti dalla terza posizione (Galatasaray) e 14 dalla prima, occupata dal Besiktas .

Troppo altalenanti i risultati, con vittorie importanti e umilianti sconfitte per una squadra più forte, sulla carta, di quelle affrontate dal Napoli nel girone eliminatorio (si pensi al valore della rosa di circa 98 milioni contro i 20-25 di Sparta Praga, Young Boys e Slovan B.), ma certamente inferiore a quella azzurra.

Il campo ha messo in evidenza la differenza tecnica tra le due squadre e gli azzurri, giocando una partita accorta e volenterosa, hanno avuto agevolmente la meglio sugli avversari, con una partenza sprint, chiudendo la gara in soli 27 minuti, portandosi sul 3-0, controllando poi a piacimento, senza un momento di vera sofferenza, sino al termine, con la rete-grimardello di Zapata.

Una difesa senza sbavature, un centrocampo solido e le invenzioni di Higuain e di un super Gabbiadini in attacco hanno consentito agli azzurri di chiudere la gara con un punteggio che rende poco più che un amichevole il ritorno al San Paolo.

TATTICA E  FORMAZIONI

Benitez, privo dell’ infortunato Mesto con un  Hamsik non al meglio e senza Strinic (che non può essere impiegato in Europa League per averla già giocata col Dniepro in questa stagione), schiera la formazione migliore e i giocatori più in  forma.

Confermata l’esclusione di Rafael in evidente periodo di difficoltà,tra i pali c’è Andujar. Turno di riposo per Maggio ed Henrique in campo sulla fascia destra, con Ghoulam a sinistra. Torna la coppia di centrali titolari Albiol e Koulibaly. In mezzo al campo Gargano, tenuto fuori a Palermo proprio in vista di una gara accesa in Turchia (solo presunta), ed Inler, che ha molti estimatori in patria, una vetrina per lui.

Attacco molto sbilanciato, con gli offensivi Gabbiadini e Mertens sugli esterni a supportare Higuain e De Guzman ad agire come collante tra i reparti.

L’allenatore Yanal propone un 4-2-3-1 speculare  a quello di Benitez, ma deve fare a meno di molte pedine importanti. Pesante l’assenza del franco algerino Belkalem in difesa, così come quelle di Constant ed Ekici a centrocampo (squalificati) e del gigante del Mali, Yatabare in attacco. Si affida alla esperienza di Bosingwa e Cardozo, schierando molte riserve e giocatori non nel ruolo naturale.

Trabzonspor (4-3-3): Hakan; Bosingwa, Aykut Demir, Medjani, Ishak Dogan; Hurmaci , Fati Atik, Zengin; Aydogdu , Sefa Yılmaz, Cardozo.

Napoli (4-2-3-1): Andujar; Henrique, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Inler, Gargano ; Gabbiadini, De Guzman , Mertens; Higuain

LA GARA

Il Napoli parte in quarta, con ottime trame offensive, giocate in velocità e di estrema precisione. Higuain ha subito almeno tre occasioni per battere a rete, ma non sceglie la soluzione migliore e l’azione sfuma.

Dopo 6 minuti di pressione offensiva gli azzurri passano in vantaggio su calcio d’angolo, con Koulibaly che si fa respingere a due passi dalla porta una conclusione ravvicinata, la palla si impenna e finisce sulla testa di Henrique, che scavalca il portiere con una parabola precisa.

Il Trabzonspor accusa il colpo e subisce ancora, il Napoli controlla bene la gara senza subire e riparte sempre in maniera pericolosa e ficcante. Poderosa l’azione di Gabbiadini al 20° minuto, l’attaccante partenopeo partendo dal centrocampo arriva in area, superando in velocità tre avversari, e pesca con un assist millimetrico Higuain solo sul secondo palo, che appoggia in rete con facilità.

Forte del 2-0 ottenuto il Napoli chiude la gara dopo 7 minuti, proprio con Gabbiadini, che pescato da un perfetto lancio di Albiol in area, compie una magia, controllando la palla come un giocoliere e portandosela in una frazione di secondo sul piede preferito, pronto a battere a rete con freddezza. Un mix di tecnica e e senso del gol.

Il Napoli potrebbe infierire con Higuain, che con una splendida azione personale in dribbling fa uori 4 avversari e scaglia un destro a giro che coglie la traversa.

Nella ripresa il Napoli controlla la gara, con Andujar che controlla bene la situazione sulle palle alte e para un tiro dalla distanza di Hurmaci. Entrano Lopez e Callejon e nel finale di gara gli azzurri prima sprecano un calcio di rigore, con Mertens (al suo terzo errore consecutivo dal dischetto) e poi vanno a segno con Zapata, incartando il poker vincente.

Gianluca Torre

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